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Debora e Morena, le due sorelle del gustoso business delle melanzane

Di Maria Ausilia Boemi |

Debora è laureata in Scienze e tecnologie alimentari all’università di Catania, mentre la sorella Morena è diplomata in Ragioneria e ora segue l’azienda dal punto di vista amministrativo.

«Il papà con gli zii – racconta Debora – da più di 30 anni hanno l’azienda agricola (che era del nonno) e coltivano melanzane lunghe su un’estensione di 5 ettari. Nell’azienda agricola lavorano una decina di persone. Quattro anni fa, io e mia sorella abbiamo deciso di creare questo laboratorio di trasformazione alimentare, che abbiamo chiamato Terranèo Emozioni Siciliane».

La produzione dell’azienda agricola fino a quel momento era limitata alle melanzane lunghe (prodotti non biologici, ma coltivati in lotta integrata, quindi minimizzando l’uso di eventuali prodotti chimici e combattendo gli infestanti con l’interazione di insetti), ma «quando abbiamo creato il laboratorio – spiega la giovane imprenditrice -, abbiamo coltivato tutte le erbe aromatiche che utilizziamo nei nostri prodotti, in modo da produrre tutto noi».

In sostanza, idea non peregrina, le due sorelle hanno deciso di dedicarsi alla trasformazione dei prodotti dell’azienda di famiglia, volendo però «creare anche dei prodotti particolari. Abbiamo quindi studiato delle ricette un po’ diverse, partendo dalle confetture a base di melanzane; ci siamo poi dedicate ai prodotti di quinta gamma, ovvero piatti pronti lavorati tutti a mano, conservati senza conservanti e che hanno una scadenza di 4 mesi, dedicandoci soprattutto al segmento del vegano e dei celiaci».

Quasi tutti i prodotti sono vegetariani, tutti sono senza glutine (quindi utilizzabili senza problemi dai celiaci), mentre sul fronte vegano il prodotto di punta dell’azienda è il burger vegano di melanzane, un hamburger al 100% fatto di melanzane, anche questo rigorosamente senza glutine. Un’idea tutto sommato semplice, ma che sta avendo grandi riscontri: «In 4 anni di attività – sottolinea Debora Di Gregorio – abbiamo quadruplicato il fatturato rispetto al primo anno. Abbiamo avuto grandi soddisfazioni».

E se uno pensa alle melanzane come ingrediente solo della pasta alla norma o della classica parmigiana (piatto, peraltro, quest’ultimo dalle mille e più ricette), sbaglia: «Tra i piatti pronti che produciamo c’è il burger di melanzane o la parmigiana di melanzane in vaschetta (unici ingredienti di quest’ultimo piatto sono il sugo, le melanzane, la provola affumicata e il caciocavallo. Una ricetta semplice, salutare ma senza rinunciare al gusto). Questi sono tutti prodotti di quinta gamma. A parte, poi, ci sono piatti pronti per condire la pasta, come i sughi, che fanno parte di un’altra categoria». Tutti piatti realizzati con un occhio particolare anche alla linea: «Il nostro metodo di frittura è abbastanza salutare – sottolinea Debora Di Gregorio – e i nostri prodotti hanno tutti un apporto calorico comunque limitato rispetto a tanti altri prodotti elaborati che ci sono in commercio».

Ma la vera chicca sono le composte e le confetture, dolci da spalmare sul pane o da utilizzare nelle preparazioni di pasticceria: «Abbiamo creato 4 gusti diversi di marmellate a base di melanzane: melanzane e pistacchio con lo zenzero; melanzane, marsala e fave di cacao; melanzane, arancia e fave di cacao; infine, quella un po’ più particolare è la mostarda di melanzane, che è dolce e piccante allo stesso tempo. Tutti preparati dolci da spalmare sul pane, o da gustare in abbinamento ai formaggi o ai bolliti di carne o di pesce: è la fantasia del consumatore ad abbinarli in tantissimi modi. Addirittura, melanzane e pistacchio e melanzane e marsala sono stati utilizzati da alcune pasticcerie per realizzare dolci. Si tratta di preparati molto versatili».

Ma da dove è nata l’idea? «Essendo donne, era più difficile per noi proiettarci nel lavoro sui campi, ma non volevamo tuttavia vedere tutti i sacrifici che papà, gli zii e il nonno hanno fatto per creare l’azienda andare persi. D’altro canto, siamo sempre state proiettate sin da piccole in azienda. Abbiamo allora cercato un’alternativa per potere continuare in qualche modo la tradizione di famiglia».

Pur partendo con un’azienda e una famiglia che le ha fortemente supportate alle spalle, le difficoltà che le due sorelle Di Gregorio hanno dovuto affrontare sono state diverse: «È stato difficile intanto iniziare a capire le regole di questa tipologia di mercato, essendo noi novelline in questo settore. Abbiamo anche riscontrato inizialmente un po’ di resistenza perché eravamo donne, essendo quello agricolo un ambiente un po’ maschilista. Non è stato neanche facile fare avvicinare le persone a prodotti un po’ particolari, come le composte e le confetture a base di melanzane. È stato complicato, infine, vincere l’iniziale resistenza dei consumatori per il fatto che, anche se i prodotti erano conservati, erano tutti senza conservanti. Una volta però che raccontiamo il nostro metodo produttivo e che le persone assaggiano il prodotto, tutti i muri cadono e piano piano ci siamo conquistati la nostra fetta di mercato».

Restano tuttavia altri “tipi” di muri, che sono quelli che “frenano” molte aziende in Italia (in primis la burocrazia), ai quali se ne aggiungono di peculiari in Sicilia (le infrastrutture carenti): «Bisognerebbe dare un po’ più di fiducia alle aziende nuove, sveltire le pratiche burocratiche necessarie per iniziare un’attività. E soprattutto occorre migliorare la logistica per la commercializzazione: essendo noi abbastanza lontani dal resto del Paese, alcuni movimenti sono veramente difficoltosi». Oggi la soddisfazione per le due sorelle gourmet delle melanzane è «vedere realizzato un po’ questo sogno, il fatto di essere sempre, nonostante le difficoltà, andate avanti e di riuscire a stare in piedi».

Col loro marchio, le sorelle Di Gregorio lavorano soltanto le melanzane prodotte nell’azienda di famiglia, mentre per conto terzi, con etichette diverse, «avendo tanti produttori compreso in quale maniera operiamo e l’attenzione che ci mettiamo, lavoriamo gli altri ortaggi: peperoni, carciofi, capperi, finocchietto». Cosa consiglia una giovane imprenditrice di successo come Debora Di Gregorio ai suoi coetanei? «Di buttarsi, di non avere paura di cominciare un’avventura, perché comunque può rivelarsi poi una bellissima avventura. Sicuramente ci sono difficoltà da affrontare, ma basta guardare sempre un po’ oltre».

Perché l’agricoltura, unita all’innovazione, è una professione che permette sicuramente di vivere: «Assolutamente sì. L’agricoltura sarà sempre un settore che darà soddisfazioni, quando viene “coltivato” con passione. Certo, si devono risolvere i problemi atavici in Sicilia, come le filiere complicate e troppo lunghe». Un futuro, quello di queste due sorelle, proiettato tutto nella loro azienda, con il progetto «di incrementare attraverso il nostro sito internet l’e-commerce che stiamo costruendo, in modo da fare conoscere il più possibile il nostro prodotto».

Qual è alla fine la ricetta per avere un’azienda agricola di successo oggi in Sicilia? Non ha dubbi nel rispondere, da brava gourmet qual è, Debora Di Gregorio: «La caparbietà e la dedizione al sacrificio, condita con una buona dose di ottimismo». Che sono gli ingredienti, in fondo, per riuscire in tutti i campi, non solo quelli agricoli.

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