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Il «Sogno americano» del pugile Giovanni Scuderi

Di Lorenzo Magrì |

Nel 1996 il primo incontro con Mike Tyson che vide un esito salutato da molti come sorprendente: Holyfield vinse all’11ª ripresa, con un k.o. tecnico. La rivincita nel giugno 1997, entrò nella storia della boxe: “Iron Mike” fu infatti squalificato al terzo round, per il morso all’orecchio dell’avversario, un immagine che fece il giro del Mondo e ancora oggi viene ricordata da tutti. Ma Holyfield non verrà certo ricordato per questo morso all’orecchio visto che il pugile statunitense ritiratosi nel maggio del 2011 a 49 anni, nei pesi massimi ha scritto pagine di storia della boxe salendo sul podio anche alle Olimpiadi, bronzo ai Giochi di Los Angeles 1984.

Giovanni Scuderi adesso è sotto le ali del team di Hoyfield a New York vincendo in partenza una sua personale scommessa, visto che il pugile catanese che ha mosso i suoi primi passi sul ring appena 3 anni fa con il maestro catanese Ninni Valvo, ha deciso lo scorso anno di intraprendere questa esperienza statunitense. «Sono partito come si dice in gergo per fare il «sacco» – racconta Giovanni Scuderi a Catania in questi giorni dove stanno girando un documentario di una tv statunitense partendo dal quartiere San Cristoforo – e invece dopo l’avvio da sparring partner mi sono trovato subito al centro dell’attenzione con qualcuno che finalmente ha creduto nelle mie doti e adesso mi si prospetta una carriera da professionistica negli Stati Uniti.

Il «sogno americano» di Giovanni, figlio d’arte con papà Massimiliano Scuderi giocatore di calcio a buon livello e la mamma Tiziana Santangelo volleista, sta così diventando realtà, come racconta durante il nostro incontro, affiancato dall’avvocato Ida Reitano, che passo passo sta seguendo legalmente il suo cammino e la collega Eva Spampinato che lo ha avuto protagonista durante la registrazione di «Social Car» la rubrica di Telecolor con la puntata che andrà in onda il prossimo ottobre.

«Quest’anno ho vinto i tornei delGolden Glove – ci dice Giovanni, 91 kg, in una pausa degli allenamenti in palestra col suo primo maestro Ninni Valvo – a Washington, in North Carolina, Virginia, Delaware e Maryland nei pesi massimi. Questo quando vivevo a Washington, ma dopo questi successi, mi sono spostato a New York e ho iniziato ad allenarmi alla mitica Gleason Gym, una storica palestra del pugilato mondiale che ha ospitato campioni come Mike Tyson, Mohamed Ali e Arturo Gatti, il pugile canadese di origine italiana, soprannominato “Thunder”, che fu campione mondiale in tre differenti categorie di peso».

«Alla Gleason Gym – continua Giovanni Scuderi, diventato ormai un personaggio nel mondo del pugilato statunitense – ho iniziato a confrontarmi con pugili pesi massimi di livello mondiale e ho così avuto modo di farmi notare. E’ stato un trampolino di lancio enorme, visto che dopo i primi allenamenti ho ricevuto contratti da Miami, New York e Chicago, prima di firmare quello prestigioso e più atteso con il team di Evander Holyfield che ho avuto modo di conoscere e di vedere ancora oggi in azione a 55 anni ma con colpi da grande campione. Il «sogno» adesso continua e spero di arrivare più in alto possibile».

«Giovanni è determinato – sottolinea l’avv. Ida Reitano – e sono sicura che presto arriverà in alto, ha doti e tanta voglia di fare bene».

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