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Il sogno di Stefania realizzato tra asine, trekking e uliveti

Di Maria Ausilia Boemi |

Calascibetta (Enna) – Nel cassetto dei sogni “da grande” che custodiva da bambina aveva quello di diventare veterinaria: nella vita Stefania Greco, oggi 51enne, ha invece creato dal nulla una azienda di 6 ettari di allevamento di asini a stabulazione brada – 25 femmine e due maschi attualmente -, con annessa offerta di relativi prodotti (soprattutto cosmetici dal latte d’asina e da piante officinali che coltiva), fattoria didattica, trekking e cammini someggiati. E siccome i sogni non hanno età, ma continuano a riempire sempre il cuore di chi ha l’entusiasmo di crederci, uno dei progetti che accarezza Stefania Greco è rendere la sua azienda un vero e proprio agriturismo, che possa accogliere nella sua casa i turisti ma soprattutto i viandanti impegnati nei “cammini”.

Eppure gli studi di Stefania Greco avrebbero dovuto portarla in altre direzioni: dopo il liceo classico, ha conseguito una laurea triennale di tecnico di laboratorio di analisi cliniche. Né si trattava, come spesso accade, di continuare una tradizione familiare di allevamento: «Mio papà faceva il medico», spiega.

Ma la passione per gli animali, che già trapelava dal sogno infantile di diventare veterinaria, è stata galeotta: «Ho cominciato a lavorare in un’azienda di allevamento ed addestramento di cavalli arabi in provincia di Enna, diventando istruttrice di equitazione. Però a un certo punto l’azienda ha chiuso e io nel 1999 ho allora deciso di cambiare i cavalli con gli asini». Sottolineando, non senza un certo affettuoso orgoglio, che «i cavalli forse per qualcuno sono più belli, ma gli asini sono sicuramente più intelligenti. Anzi, sono gli animali più intelligenti che io abbia mai incontrato. Ho allora preso in mano questa campagna a Calascibetta dove la mia famiglia, che viveva ad Enna, veniva a trascorrere un mese in estate quando noi figli eravamo piccoli e ho deciso di farne un’attività. C’era già un uliveto specializzato, io ho aggiunto gli asini, ai quali affianchiamo la coltivazione di ortaggi, soprattutto nel periodo estivo, e delle piante officinali». Col latte d’asina e con le piante, l’azienda, appoggiandosi a un laboratorio esterno, realizza quindi prodotti – creme e saponi – di cosmetica naturale.

«Principalmente, però, ci occupiamo di fattorie didattiche – lavoriamo tutto l’anno per le scuole e per i gruppi – e di trekking e cammini someggiati (sono guida escursionistica iscritta alla Aigae) che possono durare o anche qualche giorno, come quello che stiamo programmando per metà maggio, legato alla transumanza vera e propria. Io prendo le mie asine e me ne vado a Gangi effettuando una transumanza turistica di due giorni: mentre camminiamo con gli asini riproponiamo quella che era la transumanza vera e propria di una volta, fermandoci nelle aziende agricole, mangiando con i pastori, dormendo da loro. Gli asini passeranno poi l’estate a Gangi nell’agriturismo di una veterinaria mia amica». Un altro cammino di recente organizzato sarà quello sulla via del grano alla fine di aprile: «Partiremo da Calascibetta e arriveremo ad Halaesa Arconidea».

Altra attività svolta in azienda, forte anche del titolo di onoterapista conseguito da Stefania Greco, è la «terapia emozionale con gli asini, soprattutto per i bambini con disturbi di socializzazione: non è una vera e propria onoterapia, perché questa avrebbe bisogno di parecchie altre figure che in questa zona non sono riuscita a trovare». L’asino diventa così non solo il volàno per guardare la natura che è intorno, «visto che il passo stesso dell’asino lento invoglia ad osservare, ma ha il pregio ulteriore che con un ragazzino problematico ti obbliga a stare lì ad ascoltarlo oppure a coccolarlo: a quel punto chi ha problemi di socializzazione si rende conto che è riuscito a fare qualcosa di bello con quell’asino, cioè a socializzare».

Un mondo, apparentemente bucolico e sereno, che però è tutto calato nella realtà. Con tutte le sue difficoltà: «Se pensiamo di comprare 10 asini e che poi il mondo sia tutto bello e piano, non è così. Ma niente è così. Se invece noi pensiamo di prendere gli asini e di lavorarci, con la consapevolezza che il lavoro sicuramente non è sempre facile perché comunque sei in campagna, lavori con degli animali, spesso è duro anche persino camminare con gli asini, allora si può fare. Le difficoltà, d’altronde, ci sono in tutti i settori. Anche se oggi aprire un’azienda è molto più difficile rispetto ai miei tempi, già solo dal punto di vista burocratico».

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Le soddisfazioni, però, sono impagabili: «Basta vedere i bambini sorridere e abbracciare gli asini, guardare il sorriso eccezionale di un bambino in sedia a rotelle o con la sindrome di Down mentre sta vicino a un asino o assistere alla felicità delle persone quando fanno un trekking con gli asini, perché questo animale trasmette la gioia del camminare insieme. Sono veramente tante le soddisfazioni che dà allevare questi animali».

Stefania Greco, con un figlio oggi 14enne, che porta avanti l’azienda da sola con il supporto di un romeno di 43 anni da molto tempo suo collaboratore, non ha riscontrato particolari ostacoli dovuti al genere, pur lavorando in un ambito molto maschile: «Mai nessuno mi ha fatto sentire inferiore perché donna. Anzi, semmai erano un po’ intimoriti da questa figura o, per essere più precisi, più che intimoriti erano rispettosi di una donna che comunque faceva il loro stesso lavoro».

Ma qual è il segreto del successo? «Non so se abbiamo avuto successo – sorride Stefania Greco – però dal 1999 ci siamo ancora e anche questo è già un successo. Secondo me il segreto non è un segreto: è fare bene le cose che si vogliono realizzare, farle con amore, non fermarsi davanti alle cose sciocche, perché spesso ci facciamo bloccare da queste perdendo di vista la meta. E invece bisogna andare avanti e perseguire quello che si vuole raggiungere superando le difficoltà. Oggi siamo invece abituati ad avere tutto subito e senza fare fatica o senza avere problemi». E anche questa è una lezione degli asini: «Vero, perché basta guardare come loro stanno in branco per capire come si deve vivere. Io infatti ringrazierò sempre asini e cavalli che mi hanno insegnato veramente tanto. Ma purtroppo non tutti hanno la possibilità di vederli e soprattutto capirli. Loro sicuramente insegnano tanto: la pazienza nella vita, anzitutto. Ma secondo me chiunque nella vita abbia avuto un nonno può ricevere lo stesso insegnamento: la vita è fatta di sassi, di massi, di scogli che vanno superati sempre col sorriso in bocca».

Animali, dunque, maestri e compagni di esistenza: «Gli asini non sono animali domestici, ma da affezione, sono esseri con i quali si riesce a instaurare un rapporto. L’asino ti sta infatti ad ascoltare e interagisce con te». Tanti i progetti che Stefania Greco chiama però sogni: «Noi sogniamo molto in questa azienda. Ma chissà quali di questi saranno realizzabili. Ad esempio mi piacerebbe molto riuscire ad avere una parte dell’azienda agricola da dedicare all’ospitalità, magari dei viandanti impegnati nei cammini. Vedremo… Qualsiasi attività facciamo, noi ce la sogniamo prima: anche i cammini. Prima ce la sogniamo, ce la curiamo e poi la facciamo».

Avere un’azienda non grandissima è un punto a favore, secondo Stefania Greco: «In Sicilia siamo abituati ad avere queste mega aziende di 300 ettari difficili da gestire. Voglio vedere come faranno quando la Comunità europea leverà i contributi… Anche perché non tutte le aziende oggi sono polifunzionali e hanno diversificato quello che fanno, mentre invece secondo me oggi un’azienda deve camminare su diversi piani paralleli e che vanno tutti verso uno stesso indirizzo. Un’azienda oggi non può più fare una sola cosa, per emergere deve fare parecchie attività, ma qui in Sicilia purtroppo questa cosa non l’hanno capita tutti. Io sono una siciliana fin nel midollo e credo nella sicilianità, però ogni tanto mi viene da dire: “Guardiamo anche le aziende del Nord che in 3 ettari riescono a fare l’inferno perché diversificano le colture”».

E se suo figlio, oggi 14enne, per ora sogna la città, di cui subisce il fascino, anche se poi ammette che «difficilmente si allontanerà da qui, dalla campagna di Calascibetta, perché da quando si alza a quando si corica comunque ha dei quadri davanti che possono essere l’alba, il tramonto, la nascita di un puledro, l’allattare un puledro col biberon», ha un solo consiglio Stefania Greco, in conclusione, da dare ai giovani: «Credere in quello che vogliono fare e continuare a perseguirlo anche a dispetto di tutto e tutti. Non è facile, niente è facile nella vita, ma credendoci gli obiettivi si raggiungono». Obiettivi o sogni che siano, camminando lenti come gli asini, per non perdere il contatto con il ritmo del proprio cuore.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA