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Femminicidi in Italia, nella metà dei casi i responsabili sono i partner

Di Redazione |

ROMA – Nei primi 10 mesi del 2017 sono state 114 le donne uccise, il 77,2% in ambito familiare. I dati emergono dall’ultimo Rapporto Eures sul femminicidio in Italia. L’anno precedente, secondo il rapporto della Commissione parlamentare di inchiesta sulla violenza di genere istituita in Senato, sono state assassinate 149 donne, di cui 111 – tre su quattro, circa il 75% – a opera di un componente della famiglia. E la metà dei casi delle aggressioni più gravi ai danni di donne è stata ad opera di partner o ex. Secondo lo studio, in rapporto alla popolazione femminile residente, il maggior numero di omicidi, tra il 2012 e il 2016, è avvenuto in Umbria (7,8%), in Calabria (6,8) e in Campania (6,5).

Più di una donna su tre, tra le vittime della violenza del partner, ha riportato ferite, lividi, contusioni o altre lesioni (37,6%). Circa il 20% è stata ricoverata in ospedale a seguito delle ferite riportate. Più di un quinto di chi è stata ricoverata ha riportato danni permanenti. Dai dati emerge che le donne straniere denunciano più di quelle italiane (il 17,1% contro l’11,4%). I dati acquisiti dalla Commissione evidenziano, negli ultimi 6 anni, una graduale riduzione del numero dei delitti di violenza sessuale denunciati: sono passati dai 4.617 episodi del 2011 ai 4.046 del 2016 (-12% circa). Nei primi nove mesi del 2017 si è registrato un lievissimo ulteriore calo (-0,2%) del totale del numero di reati di violenza sessuale denunciata, rispetto al medesimo periodo del 2016: da 3.095 a 3.035.

Aumentano invece i casi di stalking: si è passati, infatti, dai 9.027 atti persecutori denunciati nel 2011 ai 13.177 del 2016, con un aumento del 45%, dato che scende nel 2017. Le iscrizioni per maltrattamenti sono le più numerose in assoluto fra quelle per i reati presi in considerazione. Le indagini vengono concluse in larga parte entro un anno e l’89% delle sentenze diventano definitive entro tre anni. Una percentuale molto alta dei procedimenti per violenza sessuale e omicidio volontario rimane a carico di ignoti, mentre un quarto delle denunce presentate contro autori noti viene archiviata. A macchia di leopardo le percentuali di assoluzione: passano dal 12,6% del distretto di Trento al 43,8% di Caltanissetta. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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