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Elicottero della Marina cade in mare, la vittima è un militare di Augusta

Di Redazione |

Era di Augusta l’elicotterista della Marina morto stamane nel corso di una esercitazione nel Mediterraneo centrale. Quarant’anni da compiere il prossimo novembre, Andrea Fazio, era capo di prima classe della Marina militare, non era sposato e non aveva figli. Aveva una lunga militanza e una decennale esperienza nel gruppo elicotteri.

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Un’esercitazione con i visori notturni, l’appontaggio sulla nave fallito e l’impatto col mare: i due piloti e i due fucilieri imbarcati sull’elicottero della Marina militare sono riusciti a salvarsi, ma per lo specialista Andrea Fazio non c’è stato niente da fare. L’incidente – sulle cui cause sono in corso tre diverse inchieste – è avvenuto la scorsa notte, nel Mediterraneo centrale. Unanime il cordoglio per la morte del sottufficiale, definito da tutti un militare di grande esperienza.

L’elicottero SH 212 è finito in mare a breve distanza dalla nave su cui era imbarcato, il Comandante Borsinì, una delle unità che pattugliano il Mediterraneo nell’ambito della missione Mare sicuro. L’incidente, ricostruisce la Forza armata, è avvenuto in fase di appontaggio al termine di una missione addestrativa programmata, in assetto cosiddetto ‘Nvg’ (Night vision googles), cioè con l’ausilio dei visori notturni, alla quale partecipavano anche due tiratori scelti della Brigata Marina San Marco.

Appena ammarato l’elicottero si è rovesciato su un fianco: i due piloti e i due fucilieri di Marina sono riusciti ad uscire mentre il capo di prima classe Fazio è stato recuperato, ancora dentro l’abitacolo, dai subacquei di nave Borsini subito intervenuti. Portato a bordo della nave in stato di incoscienza, è morto poco dopo: inutili i tentativi dei medici di rianimarlo. I due piloti e i due fucilieri sono invece in buone condizioni, ma sotto shock.

L’elicottero è stato assicurato con dei galleggianti, ma all’alba, anche a causa delle cattive condizioni meteo, si è inabissato. Sul posto sono giunte in assistenza altre navi della Marina, mentre il ‘Borsinì ha fatto rotta su Augusta.

Se la dinamica dell’incidente appare chiara, tutte da definire sono invece le cause, su cui sono in corso le indagini. Come sempre, in casi simili, due le ipotesi sul tappeto: il guasto tecnico o l’errore umano. «C’è in corso l’inchiesta della Marina, quella della magistratura (la procura di Roma indaga per omicidio colposo – ndr), quella della sicurezza del volo che ci faranno capire che cosa è successo veramente», dice il comandante in capo della Squadra navale, Donato Marzano.

Di certo, l’equipaggio era composto da militari addestrati, a cominciare proprio dalla vittima: il capo di prima classe Fazio viene definito dalla Forza armata «un brillante, esperto e apprezzato operatore di volo», in servizio al 2/o Gruppo elicotteri di Catania, «con una solida preparazione professionale e un vasta esperienza sugli elicotteri della Marina militare».

Il premier Paolo Gentiloni ha telefonato al ministro della Difesa per esprimere il suo cordoglio per la morte del sottufficiale, alla cui famiglia si è rivolta la stessa Roberta Pinotti per esprimere il suo «sentimento di vicinanza e quello di tutto il personale della Difesa». Dal ministro della Difesa anche «solidarietà alla Marina militare» che tutta – a partire dal capo di stato maggiore, l’ammiraglio Valter Girardelli – si è stretta attorno ai familiari di Fazio, ricordando «il professionista e l’amico scomparso». «Vicinanza a tutta la Marina militare per la triste notizia» è stata espressa dal generale Claudio Graziano, capo di Stato maggiore della Difesa, e dai vertici delle altre forze armate e di polizia, da cui arriva «fraterna vicinanza». Solidarietà e cordoglio anche dalla politica.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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