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Augusta, inchiesta sul depuratore che non c’è. La Procura: «Archiviate». Il gip riflette

Di Francesco Nania |

Augusta (Siracusa) – Il Gip del tribunale di Siracusa, Andrea Migneco, non ha sciolto la riserva relativa all’opposizione all’archiviazione dell’inchiesta relativa alla man cata realizzazione del depuratore di Augusta. Dopo l’udienza del 9 gennaio in cui è stata discussa la posizione di un folto gruppo di cittadini, assistiti dagli avvocati Dario Fazio e Puccio Forestiere, il giudice deve sciogliere la riserva sull’opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dai pm Tommaso Pagano e Margherita Brianese. Al centro del procedimento penale c’è l’annosa vicenda della mancata costruzione del collettore fognario e del depuratore di Augusta.

La Procura di Siracusa, dopo una lunga inchiesta, aveva richiesto l’archiviazione del procedimento per le cinque persone che risultano indagate per diverse ipotesi di reato, tenuto conto soprattutto della prescrizione dei presunti illeciti e della complessità burocratica dell’intera vicenda. Il Gip deve stabilire se accogliere le richieste del comitato e rigettare, quindi, la richiesta di archiviazione proposta dalla procura e quindi disporre un supplemento d’indagine o, al contrario , decretare l’archiviazione del fascicolo.

Sul fronte della mancata costruzione del depuratore di Augusta, la Procura ha avviato un’altra indagine sulla denuncia sporta dal comitato cittadino «Smuoviamo le acque». Una situazione che si trascina da trent’anni, mentre nel 2012 il Cipe ha stanziato 33 milioni di euro per le opere mai avviate. Gli scarichi urbani vengono sversati in mare attraverso una trentina di sbocchi fognari tra Isola, Borgata, Monte e Brucoli. Intanto, il ministero dell’Ambiente ha nominato un commissario unico che dobvrà affrontare tutte le vicende legate ai depuratori non costruiti, compreson quello di Augusta.

Sempre in tema di inquinamento, il procuratore Francesco Paolo Giordano si chiude nel più stretto riserbo rispetto alle conclusioni relative all’indagine a vasto raggio sugli stabilimenti e gli impianti del polo petrolchimico. Un’inchiesta affidata a tre sostituti procuratori che sarebbe nella fase conclusiva. «Rispetto a quest’inchiesta non dico una sola parola», taglia corto il procuratore capo.

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