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Automobilisti ed economia circolare, cresce l’attenzione per il riciclo

Rimini, 9 nov. (AdnKronos) – Nove automobilisti italiani su dieci (88%) convinti dei vantaggi dell’economia circolare per il Paese e otto su dieci (79%) del fatto che raccogliere e riciclare correttamente i rifiuti abbia positive ricadute sia sull’ambiente che sull’economia. Praticamente tutti (99%), poi, conoscono l’importanza di una corretta gestione degli oli lubrificanti usati.Sono alcuni […]

Di Redazione |

Rimini, 9 nov. (AdnKronos) – Nove automobilisti italiani su dieci (88%) convinti dei vantaggi dell’economia circolare per il Paese e otto su dieci (79%) del fatto che raccogliere e riciclare correttamente i rifiuti abbia positive ricadute sia sull’ambiente che sull’economia. Praticamente tutti (99%), poi, conoscono l’importanza di una corretta gestione degli oli lubrificanti usati.

Sono alcuni dei dati che emergono dall’indagine realizzata da Lorien Consulting e commissionata dal Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati (Conou), presentata oggi a Rimini nel corso di Ecomondo.

La ricerca è stata condotta su un campione rappresentativo di 1.000 automobilisti italiani, che corrispondono a circa 39 milioni di individui per un parco veicoli di 43,8 milioni di auto e moto.

Dal mese di maggio del 2016 al novembre del 2017 si è mantenuta stabile (46%) la percentuale di chi ritiene che il rifiuto differenziato vada trattato attraverso processi industriali che lo riciclino per produrre nuovi manufatti, mentre è cresciuta sensibilmente (dal 21 al 26%) la percentuale di chi ritiene che il rifiuto differenziato debba essere modificato o riutilizzato, ove possibile, senza intraprendere nuovi processi industriali (vuoto a rendere). Il 78% degli intervistati separa vetro, carta e plastica, il 54% i rifiuti organici e il 39% consegna negli appositi contenitori pile e farmaci.

Per quanto riguarda i rifiuti speciali provenienti dalle automobili come oli lubrificanti usati, batterie al piombo e pneumatici, il 15% li sostituisce ancora da sé e solo successivamente si affida a un professionista (officina autorizzata o benzinaio) per il loro smaltimento. La quasi totalità (99%) è a conoscenza del fatto che una scorretta gestione degli oli lubrificanti usati può comportare gravi danni all’ambiente e alla salute, mentre per il 70% una corretta gestione rappresenta un vantaggio per l’ambiente e per l’economia.

Il 45% degli automobilisti dichiara di conoscere l’esistenza del Conou e la sua funzione di coordinare la raccolta e la rigenerazione degli oli lubrificanti usati. Negli ultimi 2 anni il 38% (+7% da giugno 2014) ha smaltito olio lubrificante usato proveniente dalle proprie auto e moto, e l’11% lo ha fatto in maniera autonoma. Il 75% sa che è possibile consegnare l’olio lubrificante usato presso i centri di raccolta comunali, rispetto ai quali si mantiene alto (85%) il livello di gradimento sul servizio offerto.

Ma cosa succede a questo rifiuto pericoloso una volta conferito? Il 58% degli intervistati è a conoscenza del fatto che venga rigenerato, generando un risparmio importante o comunque significativo per il 61%.

“Questi dati – commenta il presidente del Conou, Paolo Tomasi – dimostrano come il lavoro svolto in questi anni dai Consorzi abbia contribuito ad accrescere la sensibilità ambientale dei cittadini e degli automobilisti. Per quanto riguarda gli oli lubrificanti usati emerge al contempo come, anche nell’universo del ‘fai da te’ che si mantiene in ogni caso limitato, aumenti la consapevolezza dei rischi che derivano da una non corretta gestione. Per intercettare i quantitativi di olio usato provenienti dal ‘fai da te’ abbiamo bisogno del supporto delle amministrazioni locali per una sempre maggiore diffusione di isole ecologiche adibite anche al conferimento degli oli lubrificanti usati”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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