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Pneumatici illegali, Ecopneus: “non riusciamo a raccogliere tutto”

Bologna, 26 mag. – (AdnKronos) – La quota di pneumatici immessi irregolarmente sul mercato crea problemi non solo di natura fiscale ma anche ambientale mettendo in difficoltà gli operatori che si occupano della raccolta dei Pfu (Pneumatici fuori uso). A tracciare il quadro della situazione all’Adnkronos è Giovanni Corbetta, direttore generale Ecopneus, in occasione della […]

Di Redazione |

Bologna, 26 mag. – (AdnKronos) – La quota di pneumatici immessi irregolarmente sul mercato crea problemi non solo di natura fiscale ma anche ambientale mettendo in difficoltà gli operatori che si occupano della raccolta dei Pfu (Pneumatici fuori uso). A tracciare il quadro della situazione all’Adnkronos è Giovanni Corbetta, direttore generale Ecopneus, in occasione della presentazione di “CambioPulito”, la piattaforma per la segnalazione online di pratiche irregolari e illegali, ad Autopromotec, fiera sull’aftermarket automobilistico in corso a Bologna Fiere fino al 28 maggio.

La quota di pneumatici irregolari, spiega Corbetta “è molto consistente” e pesa sia sui quantitativi complessivi da raccogliere e recuperare che sulle risorse economiche. In buona sostanza, “non riusciamo a raccogliere tutto quello che il mercato genera”. Ogni anno, infatti, “raggiungiamo il target di legge verso ottobre e questo vuol dire non solo che abbiamo raccolto tutto quello che la legge ci chiede ma anche che abbiamo finito i soldi”.

Un problema, sottolinea il direttore generale di Ecopneus, che “stiamo affrontando dal 2011 cercando ogni anno di raccogliere qualcosa oltre il target di legge su base volontaristica tanto che per due anni lo abbiamo fatto addirittura andando in perdita ma i margini per poter fronteggiare questo fenomeno si stanno riducendo”.

Quest’anno, poi, “la situazione è peggiore rispetto agli altri anni perché c’è un accumulo progressivo degli anni precedenti. Per cui la situazione è sempre più tirata e anche quest’anno raggiungeremo il target ben prima della fine dell’anno”. Il problema, conclude Corbetta, “si risolve con gli interventi delle forze dell’ordine e sensibilizzando chi vende al consumatore”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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