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Più spazio a imprese e start up green, cresce Progetto Manifattura

Roma, 24 lug. – (AdnKronos) – Promuovere l’imprenditoria innovativa nel campo dell’edilizia verde, delle energie rinnovabili, dell’economia circolare e della mobilità sostenibile. E’ l’obiettivo di Progetto Manifattura, l’incubatore ‘clean tech’ di Rovereto, l’hub strategico in Trentino, che continua a crescere: partiti i lavori di ristrutturazione, con una spesa di 1,8 milioni di euro finanziata da […]

Di Redazione |

Roma, 24 lug. – (AdnKronos) – Promuovere l’imprenditoria innovativa nel campo dell’edilizia verde, delle energie rinnovabili, dell’economia circolare e della mobilità sostenibile. E’ l’obiettivo di Progetto Manifattura, l’incubatore ‘clean tech’ di Rovereto, l’hub strategico in Trentino, che continua a crescere: partiti i lavori di ristrutturazione, con una spesa di 1,8 milioni di euro finanziata da Trentino Sviluppo, di due nuovi edifici storici del complesso dell’ex Manifattura Tabacchi, l’Essicatoio (2.600 mq) e il Magazzino Botti (680 mq).

A lavori ultimati, a fine 2017, saranno a disposizione delle aziende ‘green’ altri 3mila metri quadrati di uffici e spazi produttivi. Attualmente sono utilizzati 7mila metri quadrati, occupati da 33 imprese e 15 start up operanti in diversi settori della green economy. Da mesi, però, le richieste d’insediamento avevano superato la disponibilità degli spazi, mostrando il crescente interesse in Progetto Manifattura, vista anche la crescente sinergia con l’altro polo, quello della Meccatronica, che recentemente ha inaugurato ProM, un avveniristico laboratorio di prototipazione aperto alle aziende del sistema trentino.

Altra notizia positiva: grazie all’attuazione del programma della Provincia, si è riusciti a blindare lo stanziamento di 48 milioni di euro del Fondo Sviluppo e Coesione per la costruzione dei nuovi moduli produttivi del cosiddetto “ambito B” di Progetto Manifattura, progettato da Kengo Kuma. Un edificio ‘super efficiente’ che ospiterà 9mila mq di spazi produttivi e riattiverà l’intera area di Borgo Sacco collegandola al Leno e al resto di Rovereto. Il progetto di allargamento era bloccato da un groviglio di ricorsi per i quali si rischiavano di perdere i finanziamenti.

“Il progetto è confermato e rimane a tutti gli effetti usufruibile pur a fronte di uno slittamento dei tempi operativi di avvio dell’opera a causa dei ricorsi nella gara di appalto – dichiara il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, Alessandro Olivi – il nostro intervento e il confronto aperto con la Presidenza del Consiglio hanno permesso di mettere in sicurezza i fondi necessari per realizzare uno dei grandi progetti di politica industriale italiana”.

Intanto si procede con i lavori di ampliamento dell’edificio Botti e dell’Essicatorio. Le gare per l’aggiudicazione dei lavori sono state quattro e hanno riguardato il risanamento conservativo, il rifacimento degli impianti idrici, meccanici e antincendio e degli impianti elettrici dell’edificio dell’Essicatoio e la riqualificazione architettonica unita al recupero funzionale del Magazzino Botti. Alle gare sono state invitate 56 imprese, tutte trentine.

La Edildrena di Drena, in associazione temporanea d’impresa con la Barozzi di Volano, si è aggiudicata il risanamento conservativo dell’Edificio dell’Essicatoio, mentre il rifacimento degli impianti idrici, meccanici e antincendio è andato alla Leveghi di Trento e quello degli impianti elettrici alla Tomaselli Mario di Villa Agnedo. Per quanto riguarda infine la riqualificazione architettonica e il recupero funzionale del Magazzino Botti l’aggiudicataria è la Scrinzi Costruzioni di Rovereto, in associazione temporanea con le imprese Rigo Egidio di Volano e Gasperotti di Rovereto.

In particolare il Magazzino Botti, costruito a fine Ottocento per lo stoccaggio del tabacco “Virginia”, verrà adeguato ai più moderni standard antisismici e antincendio, con il contestuale miglioramento tecnico del tetto e la climatizzazione dell’edificio. A piano terra verranno ospitati spazi produttivi di piccole medie dimensioni mentre nell’angolo sud-ovest si prevede la costruzione di una zona uffici a due piani. Verranno infine restaurate le facciate e sostituiti i serramenti esterni, garantendo il mantenimento del disegno originario e migliorando le prestazioni energetiche.

Anche per quanto riguarda l’Edificio dell’Essicatoio (1875), detto anche Edificio Docce perché negli anni cambiò la sua destinazione da locale per l’essicazione del tabacco a spogliatoio, si interverrà sulle facciate; l’intervento sugli interni sarà prettamente conservativo con la predisposizione di nuove dotazioni impiantistiche e la possibilità di far lavorare su ciascun piano due imprese diverse.

Viene dunque mantenuta l’organizzazione funzionale basata sui due corpi scala laterali, con le attività produttive innestate nello spazio racchiuso tra essi, ad esclusione del quarto piano che verrà integralmente adibito a spazio polifunzionale/sala conferenze. Particolare attenzione è stata posta infine nell’eliminazione delle barriere architettoniche nei vani scala, negli spazi igienico-sanitari e nelle aree produttive. Tutti i progetti sono stati concordati e supervisionati dalla Soprintendenza provinciale dei Beni ArchitettoniciCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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