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La Carmen, ispirata all’opera di Bizet, a Etna in Scena

Di Enza Barbagallo |

Zafferana Etnea (Catania) – «Amore e morte nel destino di Carmen. Carmen , una donna come cento donne. E questa è la sua storia, la storia di tante. Una storia tinta di rosso che da passione diventa sangue. Una storia breve , tragica. Questa è la storia di una donna . Non si sfugge al destino». Queste parole pronunciate da una zingara cartomante interpretata dalla brava Martina Torrisi , costituiscono dopo l’apparizione sulla scena in apertura della protagonista la bellissima e seducente gitana Carmen, il prologo che a mo quasi di coro greco introduce la “Carmen” di Rita Re nel doppio ruolo di attrice e di autrice di un testo liberamente tratto dall’Opera- comique musicata da Georges Bizet e la regia di Andrea Luca. Rita Re erede del grande Mario Re porta avanti la compagnia del Nuovo teatro Stabile di Mascalucia , una compagnia di giovani attori che ha messo a frutto gli insegnamenti del grande Mario e con questo progetto della Carmen si sono scommessi e i risultati sono stati veramente notevoli e inaspettati. Un successo straripante contrassegnato dagli applausi che il pubblico di “Etna in scena ” kermesse promossa dal Comune di Zafferana Etnea , ha riservato durante e dopo i due atti della messa in scena che ha animato l ‘anfiteatro Falcone e Borsellino con i suoi motivi folcloristici e pittorici, le sue danze popolari festose , i motivi zingareschi che hanno fatto quasi a gara con i momenti pieni pathos atti a preannunciare il dramma incombente. Un dramma che non si puo evitare , perché “al destino non si può sfuggire “Un destino ineluttabile come quello che incombe sulle eroine greche. Rita Re ha mostrato una Carmen che non si ribella al destino di morte perché non vuole perdere la libertà «ti offro amore e libertà» dice a Don Josè che perde la testa per lei donna femminista ante litteram , spirito libero , non amante delle convenzioni e assolutamente indipendente fa strage di uomini: dal tenente Zuniga ( Mario Rocca), al brigadiere Morales (Alessandro Rocca)e al torero Escamillo un prorompente Andrea Luca che sfida anche lui il destino , rischiando la vita nell’arena.

L’indipendenza era considerata come qualcosa di diabolico da dover tenere a freno “Tu sei il diavolo” dicono di lei e le carte sentenziano la sua morte.Carmen riesce a far perdere a Jose la dignità di appartenenza al proprio rango di soldato , facendolo diventare un disertore. Andrea Zappalà ha dato di Don Jose un’immagine di uomo appassionato , possessivo , disperato e in preda alla gelosia , ma anche l’immagine tenera del figlio che si commuove al pensiero della madre e si lascia accarezzare dalla bontà della dolcissima Micaela, una stupenda ed efficace Egle Santonocito che però soccombe davanti al potere di Carmen.Ben caratterizzati i personaggi che costituiscono una presenza importante in tutta la piece: le gitane Mercedes ( Adriana Cesarotti), Frasquita ( Marzia Bisicchia),Manuelita(Christine Righi), la sigaraia ( Alessia Monaco), i ragazzi ( Gaia Palmeri e Flavio Palmeri), i contrabbandieri Remendado (Grgory Domingue) e Dancairo (Neculai Georges Cattaneo) che si riunivano nel loro covo: l’osteria di Lillas Pastia.

A intrpretare quest’oste senza scrupoli la straordinaria presenza di Santi Consoli attore e regista , vulcanico ed esplosivo come l’Etna, 51 anni di onorata carriera teatrale sulle spalle con molte digressioni cinematografiche e televisive. Attore a 360° ha un amore viscerale per il teatro , trasmessogli dal padre Giuliano , ma che poi ha coltivato facendone un suo prezioso tesoro.Uomo di grande rettitudine morale e professionale ha anteposto il teatro a tutto , anche a discapito dei suoi interesse personali. Già Presidente FITA ha ridato onore e dignità alle Compagnie amatoriali , spronandole a fare sempre meglio e a perfezionarsi .Santi Consoli ha scelto di partecipare a “Carmen” sposando con entusiasmo questo progetto <>Grato per queste parole il regista Andrea Luca.

«Trasformare un’opera lirica in prosa non è semplice ma ci ha molto coinvolto e divertito». Poi ha aggiunto un’altra importante peculiarità che ha reso godibile e assolutamente fresca ed effervescente questa messa in scena : la presenza incisiva , incalzante di un gruppo di ballerini della “Friends art musical” : Mario Mannino, Alessia Bella, Marina Calcagno, Noemy Cottonaro e Ilenia Cocuzza che hanno dato vita a dei movimenti coreografici e e a delle danze di straiordinaria bellezza che hanno scandito le varie scene. «La mia immagine della Carmen – ha spiegato lo stesso regista – è rappresentata dal movimento, quello del mondo interno e quello del mondo esterno. E allora si muovono le scene, si muovono le mani e i corpi e si muovono le emozioni e i sentimenti». Belle le scenografie di Mario Rocca e assolutamente ben riusciti i costumi frutto di uno studi attento sull’epoca e i personaggi e realizzati dalle mani preziose di Graziella Villardita e Cettina Poma.Preziosol’apporto dei tecnici alle musiche, all’audio e alle luci : Annalisa Re, Giovanni Pulvirenti e Giovanni Luca e per la scenotecnica Alfio Nicolosi e Gaetano Longo.

Foto di Santi ZappalàCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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