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Spielberg, il futuro-presente virtuale

Di Redazione |

ROMA, 20 MAR – C’è già chi parla di capolavoro per Ready Player One di Steven Spielberg, in sala il 28 marzo con la Warner Bros. E, probabilmente, non sbaglia, perché questa favola virtuale, basata sull’omonimo bestseller di Ernest Cline con citazioni di cinema e videogiochi, mentre racconta il futuro fa una fotografia cruda del presente già viziato dalla compulsiva dipendenza da cellulari, social e web. Siamo nel 2045 e gli uomini hanno perso quasi tutto. Molti vivono in baracche e hanno una sola consolazione: il mondo parallelo e virtuale di Oasis. Artefice di questa realtà digitale, l’eccentrico stagionato ‘nerd’ James Halliday (Mark Rylance), uno Steve Jobs dei videogiochi tanto folle da aver registrato, come memo, tutta la sua vita su video che ora sono catalogati in uno sterminato archivio. A seguito della morte di James Halliday, il mondo entra in fibrillazione. Per sua volontà l’immensa fortuna della sua industria andrà in dote a colui che per primo troverà un Easter Egg nell’immenso software di Oasis.

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