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Il Polesine, luogo unico per neorealismo

Di Redazione |

VENEZIA, 22 MAR – Una pianura senza ombra fatta d’acqua e terra dove il grande fiume, il Po, si confonde con il mare, dove lo spazio sembra colto in un’immagine, in un istante che si dilata immutabile e affascinante nel tempo. Quasi 20 mila ettari di Delta, in gran parte in terra rodigina, che il cinema dagli anni ’40 ha eletto a set, ora in chiave neorealista, come per un episodio di “Paisà” di Roberto Rossellini, ora quale “fondale” per storie horror, per Pupi Avati, o ambientate altrove, come il fiume che diventa moscovita per “Guerra e Pace” di King Vidor. Alberto Barbera, in una mostra che si apre il 24 marzo a Palazzo Roverella, a Rovigo, fino al primo luglio, “Cinema! Storie, protagonisti, paesaggi”, ha scandagliato il rapporto “profondo, intenso, originale” che in quasi 80 anni si è creato tra un territorio di fatto unico e i cineasti italiani. Un incontro che ha dato vita “a opere indimenticabili destinate a rimanere nella storia del cinema”, dice all’ANSA Barbera.

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