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L’analisi del ko del Catania: quel brutto presentimento di Lucarelli diventato realtà

Di Giovanni Tomasello |

Ieri Cristiano Lucarelli dopo il suo ormai noto “Fly down” rivelatosi un vero, amaro e brutto presentimento, ha riportato su tweeter le parole emblematiche di Luciano Spalletti e cioè “troppa euforia non aiuta”.

Il tecnico del Catania continua così a non perdere di vista la realtà e fra l’altro sabato notte nell’immediato post partita, si è preso le proprie responsabilità tanto da pronunciare una frase che dice praticamente tutto e cioè «con il senno di poi avrei dovuto cambiare dieci giocatori» anche se a nostro avviso oltre a Pisseri anche Bogdan non è sceso sotto la sufficienza e, quindi, i giocatori da cambiare sarebbero stati nove. Ma ovviamente quella di “cambiare dieci uomini in un colpo solo” è una frase di circostanza, pronunciata in un momento di delusione perché non ci può improvvisamente modifcare in toto una squadra. La verità è che il Catania è inciampato con la Sicula Leonzio perché non c’era proprio con la testa.

Che poi esista ancora qualche problema tattico e tecnico è anche vero – l’attacco resta la nota dolente – ma un black out non è la fine del mondo e la maggior parte dei tifosi rossazzurri lo hanno compreso.

Del resto il tecnico rossazzurro sabato sera ha fatto il possibile per trovare in extremis il bandolo della matassa, ammettendo pure i propri errori.

Allora si è trattato del classico incidente di percorso? No, forse qualcosa di più nel senso che in questo campionato di serie C non esistono partite facili e neanche il caloroso sostegno dei tifosi riesce a scuotere una squadra che entra in campo con la luna storta….

Lucarelli che vanta un passato glorioso da calciatore, sa questo meglio di ogni altro e aveva riscontrato fin dall’inizio della settimana un calo di concentrazione già negli allenamenti. A ben poco è servito l’ingresso di Russotto dopo il primo gol della Leonzio nel primo tempo e neppure i tre cambi prima dello 0-2 hanno permesso di raddrizzare una partita cominciata male e finita con una sconfitta a quel punto inevitabile. Stavolta neanche il passaggio al 3-5-2 al 4-2-4 ha spiazzato Pino Rigoli come accadde in Coppa Italia.

A proposito dell’ex tecnico rossazzurro, sabato sera era ovviamente il ritratto della felicità e si è pure sforzato di fare il diplomatico dentro e fuori dal campo, ma “pur essendo il primo tifoso del Catania” – sono state le testuali parole dell’allenatore della Leonzio – in serata ha brindato con il suo presidente per essere riuscito a espugnare il “Massimino”.

Bravo comunque caro Pino che hai preparato la sfida con i rossazzurri in maniera impeccabile, anzi perfetta. Tra i meriti di Rigoli quello di aver fatto sì che la sua squadra chiudesse ogni varco con due sentinelle a vigilare su Lodi. Un Catania che stavolta non ha avuto neanche quel pizzico di fortuna che può pure capovolgere l’andamento e l’esito finale di una partita. Ci riferiamo al palo colpito alla fine del primo tempo da Ripa perché se quel pallone fosse finito in rete probabilmente a quest’ora staremmo celebrando la settima vittoria consecutiva in campionato dei rossazzurri.

E a proposito di Ripa non ci siamo proprio e lo stesso discorso vale in gran parte per Curiale. Se sarà il caso – speriamo che l’accetti – consigliamo a Lucarelli di riflettere per quanto riguarda lo stato di forma degli attaccanti a sua disposizione. Il tecnico rossazzurro che è stato un bomber nel vero senso della parola, saprà in questo caso fare le giuste valutazioni e tentare altre carte alternative nel caso in cui il Catania dovesse continuare a soffrire davanti alla porta avversaria. Ma forse anche questo è un discorso ancora prematuro.

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