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Lippi, non ho scelto io Ventura

Di Redazione |

ROMA, 20 NOV – “Mi ha dato fastidio che non si fa altro che parlare di Lippi, mi sembra che Tavecchio non abbia una buona memoria: tutto vero quello che ha detto Malagò, tutto vero eccetto che abbia scelto io Ventura”. Al telefono con Sky Marcello Lippi dice la sua sulla crisi del calcio italiano e chiarisce i motivi della sua rinuncia all’incarico di supervisore. “Parlai con tre allenatori, riferii a Tavecchio che mi disse: chi scegliamo? E io ‘no, il ct lo sceglie il presidente’. Lui disse ‘Ventura’. Avevo già un precontratto da dt – aggiunge Lippi – saltò tutto il giorno prima della presentazione: bastava che Tavecchio si ricordasse che lui un anno prima aveva firmato il nuovo statuto dei procuratori, che definiva l’incompatibilità perchè c’ era mio figlio, e avrei detto che non era il caso. Da quel giorno non ho più sentito nessuno, nemmeno Uva. Nè il direttore generale nè Tavecchio si ricordavano di quella norma: è sospetto”, conclude il ct campione del mondo 2006.

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