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Calcio, Lucarelli carica il Catania: «Partiamo subito forte e niente calcoli»

Di Simone Toninato |

CATANIA – Ordina un caffè e ti dirò chi sei. Se vuoi essere ottimista come Cristiano Lucarelli alla vigilia dei play off, «deca» è la scelta che fa per te. Spot pubblicitari a parte, sappiate che il tecnico del Catania non ordinerà mai e poi mai un ginseng. Con un decaffeinato, invece, lo renderete felice. Specie dopo una conferenza stampa. Ma, in tutta onestà, Lucarelli positivo lo era già prima di sedersi per rispondere alle domande dei cronisti.

Preoccupato in vista degli spareggi? «No (secco, ndc), in questo momento ho solo sensazioni favorevoli. La pausa ci ha consentito di eliminare le scorie e ricaricare le batterie. Adesso ci stiamo preparando fisicamente e mentalmente. Disputeremo dei grandissimi play off».

Una consapevolezza maturata in autonomia, ma anche grazie all’assistenza della coppia Tavoletti-Vassalle. Mental coach, che lei preferisce definire preparatori. «Sono parte integrante dello staff. C’erano dei problemi da analizzare e loro sono stati bravi a individuarli in pochissimo tempo. In un attimo, sono andati dritti alla testa dei calciatori. Li abbiamo scelti perché, per ottenere un risultato del genere, serviva qualcuno di neutro (leggi “incontaminato”, ndc), che non ci conoscesse già e sono convinto che questo lavoro ci tornerà utile. Come tutti, anche noi potremo avere dei momenti di difficoltà, ma grazie a ciò che stiamo facendo, potremo affrontarli in maniera diversa».

Una necessità, quella di inserire altre due figure all’interno dell’organico, da non confondere con un vezzo o, peggio, un’inutile esagerazione. «Un’esigenza dettata dal fatto che durante il corso del campionato, in alcuni casi, ci siamo fatti travolgere dagli eventi. Adesso, ci stiamo preparando per affrontare in maniera diversa gli ostacoli. Se devo raggiungere un obiettivo, devo sognarlo, non deve farmi paura. A volte, proprio da questo punto di vista, abbiamo sbagliato. Prima della partitella in famiglia dell’altro giorno, abbiamo fatto un sopralluogo sotto le curve e negli spogliatoi, perché non vogliamo lasciare niente al caso, dovremo essere pronti a tutto, curando anche i minimi dettagli. In un certo senso, la squadra dovrà essere posseduta (sorride, ndc)».

Quando, però, ci sono di mezzo acciacchi fisici, nemmeno i preparatori mentali possono fare nulla. Curiale? «Davis è stato il valore aggiunto di questa stagione. Purtroppo nell’ultimo periodo non è riuscito a lavorare con il gruppo e questo, al di là di tutto, ha il suo peso. Dovrà cercare di recuperare il più in fretta possibile in modo da poter essere a disposizione quanto prima. Se non dovesse farcela, saremo costretti a fare scelte diverse. Fortunatamente, la nostra rosa ce lo permette. Non ho mai pianto per le assenze e non lo farò adesso, perché ho 25 giocatori forti e tutti sono in grado di dire la propria».

Alla prima gara manca sempre meno. Il Catania, in virtù del secondo posto finale, può trarre vantaggio dalla formula che “tutela” le squadre meglio piazzate al termine della stagione regolare…. «Ma è una valutazione che noi non dobbiamo considerare, perché fare calcoli sarebbe sbagliato. Non dobbiamo pensare nemmeno a gara di andata e ritorno: ci giochiamo il primo tempo in trasferta e il secondo in casa. Dovremo cercare sempre di imporci, fin dalle battute iniziali. Questo deve essere il nostro unico obiettivo».

Imporsi tramite il gioco e l’assetto tattico, naturalmente. Ma, all’occorrenza, anche attraverso le palle inattive. «Sui moduli, sono portato a pensare che non stravolgeremo quanto abbiamo fatto nel corso dell’anno. Non sono un tipo a cui piace improvvisare (rispondendo a quanti ipotizzavano il 4-2-3-1, ndc) e se scelgo uno schema vuol dire che ci abbiamo lavorato. Per quanto riguarda i calci piazzati, indubbiamente si tratta di un aspetto importante. Nel nostro girone, sfruttandoli bene, il Trapani ha fatto tantissimi punti e in serie B vale lo stesso discorso per il Venezia. Un statistica dice che il 70% dei gol nascono dalla battuta di una palla ferma o nei quindici secondi successivi. Capite, dunque, quanto siano determinanti. Abbiamo già in programma una seduta di allenamento specifica, per preparare qualcosa di diverso».

Arrivati a questo punto, ci sono avversari “migliori” o “peggiori”? «A mio modo di vedere, le squadre che restano sono la massima espressione di ciò che la serie C è in grado di offrire e osserveremo attentamente le loro partite. Ma, allo stesso modo, posso dire che ho totale fiducia nei miei ragazzi e sono certo che tutti avranno paura di affrontate il Catania. Le altre squadre, proveranno un brivido più grande del nostro».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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