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Il Satiro Danzante al Vinitaly? Coro di no all’ipotesi Sgarbi

Di Giovanni Franco |

E’ stato a lungo in fondo al mare. Ora si riposi, basta viaggiare. E’ una levata di scudi quella contro la proposta lanciata da Vittorio Sgarbi, neo assessore regionale ai Beni Culturali, che vuole portare il Satiro danzante al prossimo Vinitaly, a Verona, nel Padiglione 2, quello che ospiterà le cantine siciliane dal 15 al 18 aprile 2018, come ha anticipato ieri in una intervista al giornale online CronachediGusto.

«A me sembra che sia in incremento la malattia della “Satirite”, consistente nella voglia di mandare in giro per il mondo la scultura bronzea che, invece, riteniamo debba restare in città sia per la fragilità dell’opera sia perché è la maggiore attrazione culturale di Mazara del Vallo», tuona il sindaco del comune nel Trapanese, Nicola Cristaldi.

Incalza il responsabile cultura e turismo del Pd Sicilia, Antonio Ferrante: «Dopo il mandato ad acquisire il castello di Schisò, da Sgarbi arriva la proposta di spostare la statua, mettendo a rischio l’incolumità dell’opera e privando la Sicilia di un’attrazione culturale e turistica fondamentale, idea che non ci trova d’accordo e sulla quale chiedo all’assessore di desistere o, almeno, di confrontarsi prima con la comunità che la custodisce e la tutela».

Sgarbi sostiene, dal canto suo a sostegno della sua proposta di spostarla alla fiera veneta, che il satiro danzante «è proprio uno dei simboli del mito che ricorda il vino, importante reperto che ci fa rammentare come il bere quel nettare d’uva sia antico per la civiltà occidentale». Quanto alla fragilità del reperto, Sgarbi ritiene che non sia un problema. Il satiro, ospitato nel museo a lui dedicato a Mazara del Vallo, è stato già a Montecitorio alla Camera il 31 marzo 2003 e successivamente ai musei capitolini. E ancora a Tokyo nel 2005 per diversi mesi e poi nel 2007 nel Louvre a Parigi.

La statua bronzea, databile sul finire del IV secolo a.C. ed attribuibile alla scuola del grande artista Prassitele, fu rinvenuta nel Canale di Sicilia in due fasi: nella primavera del 1997 venne alla luce la gamba sinistra ed il 4 marzo del 1998 il corpo privo dell’altra gamba e delle braccia, entrambi recuperati dal motopesca mazarese Capitan Ciccio, al comando di Francesco Adragna. Si ipotizza che la statua facesse parte di un carico di una nave naufragata tra la Sicilia e Capo Bon in un periodo di grande diffusione del commercio antiquario nell’antichità.

Sottolinea Cristaldi: «Non accetto considerazioni secondo le quali con il Satiro viaggiante si sviluppino opportunità di incremento turistico per la mia città. Già in passato il Satiro ha viaggiato in vari Paesi del mondo e volta per volta non si sono verificati i vantaggi per il territorio annunciati dai proponenti di turno». «Credo che la Sicilia abbia tante cose importanti oltre al Satiro che possono essere portate in giro per il mondo – sbotta il sindaco – senza mettere in pericolo una grande scoperta archeologica, orgoglio anche della marineria mazarese». Aggiunge Ferrante: «Ci aspettiamo che l’assessore spieghi quali reali vantaggi comporti per la Sicilia il trasferimento di un’opera unica al mondo per un’iniziativa importante ma che dura appena qualche giorno a fronte di un rischio decisamente superiore e che, soprattutto, cominci a presentare proposte strutturali per garantire l’apertura permanente dei siti, promessa più volte reiterata in campagna elettorale alla quale, ad oggi, non sono ancora corrisposti interventi concreti». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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