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Selinunte, termocamera scopre strutture sepolte 2700 anni fa

Di Martino Iannone |

SELINUNTE (TRAPANI) – Potrebbe nascondersi una piccola Pompei sotto i templi del parco archeologico di Selinunte, in Sicilia. E’ quanto sperano gli archeologi, i geologi e i geomorfologi che stanno lavorando nel sito. Con una termocamera ad alta sensibilità termica, caricata su un drone, i geologi dell’Università di Camerino, in particolare, hanno rilevato sul terreno alcune anomalie termiche riconducibili ad importanti strutture sepolte di circa 2700 anni fa che dal ‘Tempio M’ scendono verso il porto. Lo ha annunciato il geoarcheologo Fabio Pallotta, consulente dell’Università di Camerino e del Parco Archeologico di Selinunte. «Verosimilmente – spiega Pallotta – era un susseguirsi di templi e di vasche colme di limpida acqua sorgiva che ruscellava verso il mare africano per offrire prezioso ristoro ai viaggiatori di confine. Da queste immagini termiche tutti possono osservare come il gradiente di calore delinei nel terreno perfetti disegni geometrici che circondano proprio i resti del cosiddetto ‘Tempio M’, ora collocato lungo la sponda destra del fiume Selino, ma che in origine spiccava con tutta la sua bellezza sull’estremo promontorio occidentale dell’incantevole laguna». «Questa scoperta – commenta il direttore del Parco Enrico Caruso – ci permetterà di trovare le soluzioni migliori per perpetuare nel futuro prossimo ed anche oltre il patrimonio straordinario di Selinunte».

Quattordici, sino a oggi, i piani di volo effettuati con un esacottero, un drone con sei braccia che ha rilevato le temperature dei corpi sia vivi sia inerti. «Rimangono ancora molte strutture da indagare – ha rilevato sempre Caruso -. Va compresa la conformazione geologica della zona e il perché i selinuntini la scelsero per il loro insediamento. La città è certamente molto più ampia di quella odierna».

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 Ma non è questa l’unica importante novità che arriva da quello che è considerato uno dei parchi archeologici più grandi d’Europa. «A Selinunte – ha annunciato sempre Caruso incontrando oggi la stampa italiana e internazionale, invitata a un press tour nell’area – sono state trovate le tubature costruite dai greci ed attraverso le quali l’acqua arrivava nelle case, nuovi ambienti domestici destinati al culto come ad esempio altari cilindrici e la più antica raffigurazione di tutto il mondo greco di Hekate, personaggio di origine pre-indoeuropea che fu ripreso nella mitologia greca. Ecate, o Hekate, regnava sui demoni malvagi, sulla notte, sulla luna». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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