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Nave Diciotti, il lungo tira e molla del Viminale: ok all’attracco, anzi no

Di Redazione |

TRAPANI – «La nave Diciotti sta attraccando a Trapani. Nel frattempo proseguono gli accertamenti giudiziari volti a verificare le responsabilità penali dei presunti facinorosi che hanno messo a repentaglio la vita dell’equipaggio del Vos Thalassa». Così fonti del Mit nel primissimo pomeriggio, ma poco dopo è arrivato ancora un alt dal ministro dell’Interno Matteo Salvini: «Io non voglio farmi prendere in giro – ha detto da Innsbruck dove sta partecipando ad una riunione del consiglio dei ministri dell’Interno Ue -. Finché non c’è chiarezza su quanto accaduto io non autorizzo nessuno a scendere dalla Diciotti: se qualcuno lo fa al mio posto se ne assumerà la responsabilità». Salvini ha quindi aggiunto: «O hanno mentito gli armatori denunciando aggressioni che non ci sono state e allora devono pagare, o l’aggressione c’è stata e allora i responsabili devono andare in galera».

A proposito della Diciotti – ha poi detto sempre il titolare del Viminale – «in procura c’è un dibattito, io non ho nessuna fretta di farli sbarcare». Di conseguenza, Salvini non ha dato indicazioni su quanto tempo i migranti rimarranno a bordo: «Servirà tutto il tempo necessario – ha sottolineato – chi deve decidere ha il tempo per decidere, ha tutti gli elementi per farlo. In procura stanno lavorando, attendiamo gli esiti, io non faccio il giudice o il poliziotto, non ho interrogato nessuno, faccio il ministro e cerco di far rispettare l’ordine pubblico. Se ci sono violenti vanno in galera e non in albergo, se non ci sono violenti perché qualcuno ha mentito questo qualcuno ne pagherà le conseguenze»

Stamattina Diciotti è entrata nel tratto di mare antistante il porto di Trapani con a bordo i 67 migranti soccorsi 4 giorni fa dal natante Vos Thalassa. Ma non essendo giunta  «alcuna indicazione dal Viminale», la nave della Guardia costiera è rimasta nel tratto di mare antistante il porto di Trapani. Dopo essersi avvicinata ai muraglioni frangiflutti si è fermata in rada, dove tutt’ora si trova, non entrando nel porto.

La Procura di Trapani a sua volta è in attesa del rapporto dello Sco e della Squadra mobile della Questura sulla presunta aggressione all’equipaggio del rimorchiatore Vos Thalassa da parte di alcuni dei migranti soccorsi nelle acque libiche e poi appunto trasferiti sulla nave Diciotti. Gli investigatori, ieri, hanno sentito i testimoni della vicenda cercando di ricostruire quanto accaduto anche in vista di possibili provvedimenti cautelari da adottare. Le indagini hanno riguardato anche la presenza di scafisti tra i 67 migranti soccorsi. Soltanto dopo aver ricevuto l’informativa dello Sco e dopo l’attracco nel porto di Trapani della Diciotti con a bordo i profughi la Procura di Trapani deciderà, avendo a quel punto la competenza in base alla legge, come procedere.

Intanto un presidio antirazzista, con lo slogan «Restiamo umani» scandito ad alta voce, sta avendo luogo nel molo Ronciglio di Trapani dove Diciotti alla fine dovrebbe attraccare. Tra i manifestanti domina il rosso: magliette, bandane e cappelli sono dello stesso colore diventato il simbolo della protesta a favore dell’apertura dei porti e l’accoglienza di migranti. All’iniziativa aderiscono diverse associazione, comprese Libera e Cgil che contestano i “muri che qualcuno vuole mettere fra i migranti e le nostre città” e invitano il Movimento 5 stelle a “non farsi trascinare da Salvini” COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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