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Corruzione a Trapani, le carte dell’inchiesta: “Funzione pubblica asservita agli interessi dei Morace”

Di Redazione |

Girolamo Fazio, deputato regionale e candidato sindaco di Trapani, arrestato ieri insieme all’armatore Ettore Morace e al consulente regionale Giuseppe Montalto per corruzione, minacciò la dirigente regionale pro tempore Dorotea Piazza dopo l’annullamento in autotutela del bando di gara per l’affidamento dei servizi marittimi dalla Sicilia alle Egadi e alle Eolie. Fazio, in occasione di un tavolo tecnico disse pubblicamente anche «La pagherete cara, è questione di tempo… ma la pagherete cara».

SUI MURI CARTELLI PRO MORACE

Il particolare emerge dagli atti dell’inchiesta che ha scatenato un terremoto politico in Sicilia provocando le dimissioni del sottosegretario alle infrastrutture Simona Vicari, indagata col presidente della Regione Rosario Crocetta. La dirigente regionale Dorotea Piazza presentò nel luglio 2016 un esposto alla procura facendo una dettagliata esposizione della vicenda che riguardava l’affidamento dei trasporti marittimi. Dalle conversazioni, scrivono i magistrati, si evince che Fazio sia «una vera e propria longa manus dell’armatore Morace».

I magistrati scrivono che è chiaro «l’asservimento della funzione amministrativo-pubblicistica esercitata da Fazio agli interessi privati, e prettamente economici, di Ettore Morace». Ma nonostante ciò Fazio non sentiva riconoscenza da parte dell’armatore per la cui azienda si era «fatto un culo così». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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