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Ma la vera star è Crisafulli allo stand di corsi romeni: «Il Pd Sicilia non sapeva»

Di Mario Barresi |

Catania. «Iannitti, lei non può passare». All’ingresso di Villa Bellini la polizia “rimbalza” il giovane leader di Catania Bene Comune. Un habitué del “buttafuorismo” negli eventi pubblici etnei. Poi, dopo un conciliabolo col responsabile organizzativo della Festa dell’Unità, c’è il via libera. «Io vengo spesso qui a far passeggiare il cane», ironizza Matteo Iannitti, che riceve lo stesso trattamento, non proprio di benvenuto, riservato a un gruppo di docenti e di studenti catanesi.

Ma alla fine anche loro (e non soltanto loro) hanno un momento, seppur breve, per esprimere la voce di «dice no». L’intervento del ministro Graziano Delrio, infatti, viene interrotto da slogan contro la riforma costituzionale e soprattutto contro la cosiddetta “Buona Scuola”. «Da quale sud riparte l’Italia», grida una manifestante. Alcuni docenti (sono quelli trasferiti al Nord) tirano fuori cartelli con la scritta “#Renzistaisereno”. Qualche minuto, non di più. Ma emblematico per capire il clima.

Chi invece non ha avuto bisogno del via libera della Digos per entrare a Villa Bellini è Mirello Crisafulli. Detto, fatto: come avevamo previsto ieri sul nostro giornale, l’ex senatore, «impresentabile» per il Pd, s’è materializzato – camicia sudatissima e bretelle, stavolta blu e non rosse, d’ordinanza – nello stand del “Fondo Proserpina”. Il primo che s’incontra, appena arrivati nello spiazzo dove c’è il palco centrale. «Sono qui per promozionare i corsi di Medicina a Enna, tenuti dall’università Dunarea de Jos di Galati». La stessa osteggiata dal ministro Stefania Giannini e dal sottosegretario Davide Faraone, per i quali «i corsi sono irregolari e la laurea non ha valore in Italia».

Ma Mirello ha colpito ancora. Sfruttando una potenziale falla nell’organizzazione. «Ho regolarmente affittato lo stand tramite la società che si occupa di vendere gli spazi per conto del Pd». Letto il giornale di ieri, c’è stato un vorticoso giro di telefonate e sms sull’asse Roma-Catania. Anche Matteo Renzi, con “prova” fotografica allegata, è stato messo a conoscenza del caso alquanto imbarazzante per il partito. Qualcuno ha sospettato subito del segretario regionale, buon amico del Barone Rosso. Ma Fausto Raciti fa spallucce: «È tutto direttamente gestito da Roma, il Pd siciliano non conosce i nomi dei titolari degli spazi assegnati per la Festa dell’Unità». Quindi, se non c’è stato un filtro sul più che sgradito Mirello, potrebbe darsi che ci siano la “Riina Srl” a vendere pane e panelle, o la “Santapaola Snc” ad arrostire polpette di cavallo? Speriamo di no.

Ma la trovata di Crisafulli, ammettiamolo, è stata geniale. «Centinaia di ragazzi hanno preso materiale informativo, c’è molto interesse per i corsi romeni», ci dicono allo stand. Mentre lui, Mirello, escluso dagli eventi, passeggia gongolante fra il popolo di un partito che non riconosce più.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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