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Il ministro della difesa Pinotti: “Non si può dire no al Muos solo perché è americano”

Di Fabio Russello |

“Se il tema è non vogliamo il Muos perchè è americano, il Governo italiano non condivide. Se il tema è attenzione alla salute, il Governo condivide e mette e metterà tutta la sua attenzione”.

Lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, nel corso della Festa dell’Unità a Catania, in merito al Muos, il sistema di comunicazione satellitare della Marina militare americana realizzato presso la base di contrada Ulmo, a Niscemi, in provincia di Caltanissetta.

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“Conosciamo bene la questione del Muos che nasce prima che io facessi il ministro – ha continuato – e che tra l’altro era una struttura che avrebbero voluto altre nazioni. Quando è stato deciso per l’Italia è stata una scelta che il nostro Paese ha ritenuto importante. C’è una preoccupazione dei cittadini che riguardava la salute, sono preoccupazioni che vanno tenute in conto, ma c’è un Istituto di Sanità che ha dichiarato che non ci sono problemi per la salute. Ad oggi abbiamo una serie di dichiarazioni che ci dicono che il problema non c’è”.

Durante il dibattito, il ministro è stato contestato da alcune persone che in platea stavano ascoltando il suo intervento: “Noi, il Muos non lo vogliamo…”.

Il ministro della difesa ha anche affrontato il tema della Sicilia e della sua posizione strategica: “Certamente la Sicilia ha una posizione strategica e la base di Sigonella è di fatto una portaerei sul mare per la posizione che ha e per la situazione che vive oggi il Mediterraneo, quel luogo è centrale e diventa fondamentale nello scacchiere della sicurezza. Noi stiamo lavorando perché sempre di più ci siano la capacità di gestire la sicurezza a livello europeo, in modo condiviso e quindi che si vada verso una condivisione complessiva. Questo non rende meno strategica la Sicilia, anzi”.

“So che Sigonella – ha aggiunto- è una base molto ben inserita nel territorio e in realtà gli americani e gli italiani, anche la parte Nato che ci lavora sono come se fossero di un’unica realtà”. “Nella missione della Difesa e nella sicurezza internazionale dove le sfide sono sempre meno nazionali e sempre più globali – ha evidenziato- avere dei luoghi che possono essere condivisi da coalizioni ampie, da paesi europei o da paesi nostri alleati è comunque centrale”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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