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Anarchici: giudici Milano, ‘detenzione Cospito non contraria a senso di umanità’

Di Redazione |

Milano, 27 mar. “La strumentalità della condotta che ha dato corso alle patologie oggi presenti è assolutamente certa, al pari della motivazione che ha indotto la forma di protesta e che non rileva in alcun modo in questa sede, preposta alla valutazione della compatibilità dello stato detentivo con la condizione sanitaria”. Lo scrivono i giudici del tribunale di Sorveglianza di Milano chiamati a decidere sull’istanza di differimento pena ai domiciliari per Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero della fame dal 20 ottobre scorso per protestare contro il regime del 41 bis.

I giudici hanno respinto la richiesta di domiciliari così come un suo ricovero permanente nel reparto dell’ospedale San Paolo, perché la detenzione “non si palesa neppure astrattamente confliggente con il senso di umanità della pena, avuto riguardo alle condizioni oggettive del Cospito, che certamente precarie e a grave rischio – soprattutto di complicanze cardiologiche, neurologiche e metaboliche – sono il frutto di una deliberata e consapevole scelta sulla quale permane ‘un discreto compenso cardio-circolatorio’ e – attraverso l’ubicazione nel reparto ospedaliero dove si trova – il più attento monitoraggio clinico concepibile”.

Il collegio non può quindi, in adesione agli orientamenti della Corte Suprema e alla stessa giurisprudenza dello stesso tribunale, che respingere l’istanza.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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