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Assalto Cgil: ordinanza, ‘anche con stop restrizioni Covid rischio di nuove violenze’

Di Redazione |

Roma, 22 apr. “Non è corretto ritenere attenuate le esigenze di cautela sociale solo perché dal 1 aprile ha avuto inizio il periodo di allentamento delle restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19, occorre piuttosto ampliarne l’apprezzamento ponendo rilievo al pericolo, ancora attuale e concreto, che costoro si rendano nuovamente protagonisti di altre forme di violenza insinuandosi in legittime iniziative di dissenso dei cittadini a decisioni assunte dalle Istituzioni”. Lo scrive il gip Annalisa Marzano nell’ordinanza di custodia cautelare eseguita oggi dalla Digos su richiesta del procuratore aggiunto Michele Prestipino e del pm Gianfederica Dito per l’assalto alla Cgil del 9 ottobre scorso. In carcere è finito il no vax Nicola Franzoni mentre è stato disposto l’obbligo di dimora e di presentazione alla pg per Claudio Toia, vicino al movimento di estrema destra Forza Nuova e appartenente al gruppo ultras juventino ‘Antichi valori’.

Gli altri obblighi di dimora riguardano Alessandro Brugnoli, militante di Forza Nuova, Mirko Passerini ed Emiliano Esperto. Sono tutti accusati di devastazione e saccheggio aggravato, violenza e resistenza a pubblico ufficiale aggravata mentre a Franzoni sono contestate anche l’istigazione a disobbedire alle leggi e la violazione della misura di prevenzione del divieto di ritorno nel Comune di Roma. Per gli stessi fatti sono già a processo tra gli altri i leader di Forza Nuova, Giuliano Castellino e Roberto Fiore e l’ex Nar Luigi Aronica, tutti detenuti.

“In effetti si potrebbe obiettare, quanto al pericolo di reiterazione di delitti della medesima indole offensiva, che sono trascorsi ormai sei mesi dai fatti e le limitazioni delle libertà adottate in occasione dell’emergenza per la pandemia da Covid sono cessate dal 31 marzo, tuttavia – sottolinea il gip – questa autorità giudiziaria ritiene che la carica di violenza e di rabbia sprigionata dagli indagati, la dimestichezza con la quale sono ricorsi alle accortezze di offuscare la propria identità ricorrendo ai cappucci delle felpe proprio in occasione delle cariche alle forze dell’ordine ovvero in occasione dell’assalto alla Cgil, la fitta rete di relazioni, sia personali che telematiche, emerse nel corso delle ultime indagini della Digos, sono aspetti che non riconducono quelle violenze a un episodio singolo e occasionale”.

Per il gip, le “brutali manifestazioni di violenza” dello scorso ottobre quindi esprimono una “inclinazione degli indagati a manifestare il proprio dissenso, si badi pur legittimo, ricorrendo a forme inusitate di rabbia e violenza”.

“Tornando alle misure di contenimento per il Covid, siffatte manifestazioni non paiono destinate a esaurirsi, almeno nel breve periodo, atteso il clima di forte dissenso contro le perduranti, seppur in via di attenuazione, misure di contenimento. Situazione dunque – conclude il gip – che rende particolarmente evidente la concretezza e attualità del pericolo di commissione di reati della stessa specie di quelli commessi dagli indagati e l’assoluta necessità di contenere tale pericolo attraverso adeguate misure cautelari”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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