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Atletica: Tamberi, ‘con Barshim siamo grandi amici nessuno poteva toglierci l’oro a Tokyo’
Roma, 29 gen. – “Penso ancora all’infortunio del 2016. Una mazzata. Prima delle Olimpiadi di Rio. Stavo benissimo. Sognavo l’oro. Sul più bello mi sono infortunato a Montecarlo mentre tentavo di superare 2,40, la soglia che ho in testa da anni”. Così il campione olimpico di salto in alto Gianmarco Tamberi in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ dove ha ricordato anche la sua impresa a 5 cerchi a Tokyo iniziata con una notte di sonno lui che di solito prima delle gare non dorme mai. “Uno scherzo della natura -spiega il 29enne marchigiano-. Avevo pure ingaggiato un esperto del sonno. Invece quella notte sono crollato. Mistero. Il corpo si è imposto alla mente”.
Cosa le ha detto la mente quando a Tokyo il giudice di gara ha chiamato lei e Barshim per chiedere se volevate continuare a sfidarvi o vincere entrambi l’oro? “Ho sussurrato a Barshim: “È stato un onore condividere questa gara con te”. Ci siamo guardati negli occhi. Non abbiamo avuto bisogno di pensare. Siamo grandi amici, sapevamo tutti e due cosa significa soffrire. Nessuno poteva toglierci l’oro”.
Il campione olimpico parla poi del suo grande amore Chiara Bontempi, la sua promessa sposa. Insieme da dodici anni. Un rapporto lungo. Se lo figura per sempre? “Per sempre”. Chiara ricorre in ogni sua intervista. L’ha voluta a Tokyo contro il parere di molti. Lo calma. Ha messo a posto la sua testa. Più che amore. “Sa stare al mio fianco come nessuno. A Tokyo è stata indispensabile. Forse perché siamo cresciuti insieme. Lei aveva 14 anni, io 17. C’è rispetto reciproco. Ha i miei stessi valori”. Che sono? “Fedeltà e onestà”. Matrimonio? “Settembre 2022”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA