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Covid: Fismu, ‘intimidazioni no vax a medici famiglia, serve intervento’

Di Redazione |

Roma, 26 ago. (Adnkronos Salute) – Aumentano le segnalazioni in tutte le Regioni di email e messaggi di posta certificata di cittadini inviate medici di famiglia per ottenere, con richieste formali e implicite intimidazioni legali, l’esenzione vaccinale oppure per chiedere l’utilizzo di presunte cure sperimentali contro il Covid19, “cercando. in questo modo, di violare i principi dell’appropriatezza prescrittiva e forzando la libertà e l’autonomia, secondo scienza e coscienza, del professionista”. Lo denuncia Francesco Esposito, segretario generale della Federazione italiana sindacale medici uniti-Fismu, affiliata Cisl Medici. “E’ in corso una vera e propria offensiva no vax – dice Esposito in una nota – per intimidire i medici di famiglia ed evitare la vaccinazione contro il Covid-19. Una campagna di enorme gravità che merita la risposta unitaria di tutti i sindacati medici e l’intervento della Fnomceo e di tutte le istituzioni ordinistiche locali, ma anche una reazione immediata da parte del Governo, del ministro Speranza, delle Regioni e della magistratura”. “Sui social – spiega – impazzano associazioni, consulenti legali e, purtroppo, anche alcuni medici, che giocano su due piani: da un lato propongono presunte cure sperimentali con liberatorie che scaricano tutte le responsabilità di cattiva pratica sui pazienti che ingenuamente credono a questi ‘guaritori’. Dall’altro invitano i cittadini a usare strumenti impropri, come la posta certificata, per ottenere esami diagnostici o analisi, inappropriati al solo fine di ottenere l’esenzione dal vaccino”. “Non passeranno – conclude Esposito – non ci piegheremo. I pazienti hanno diritto ad essere visitati, ed essere curati, è quello che facciamo tutti i giorni in prima linea in piena pandemia, anche con le visite domiciliari. Ma attenzione, non hanno il diritto con diffide o lettere intimidatorie di limitare la libertà e l’autonomia professionale dei medici, secondo ‘scienza e coscienza”. “Certi esami o analisi si faranno e si prescriveranno solo se la storia sanitaria del paziente lo richiederà, attraverso le normali visite ambulatoriali, tutto il resto verrà respinto al mittente e segnalato alle autorità giudiziarie. I no vax non prevarranno sulla scienza e sulla libertà di scelta dei medici”, conclude Esposito.

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