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Csm: Fontana, ‘essenziale recuperare pienamente credibilità ‘

Di Redazione |

Milano, 28 gen. “Nei primi tre giorni siamo riusciti ad esaurire il lavoro della Commissione verifica titoli, eleggere il vicepresidente e la Commissione disciplinare in tutte le sue articolazioni, cosa niente affatto scontata se si guarda alle esperienze passate. Sono certo che questo punto di partenza sarà di buon auspicio per tutto il resto della consiliatura, che al di là delle linee programmatiche specifiche, vede tutti i consiglieri animati da buona volontà e da consapevolezza della necessità di rifuggire dalle logiche che hanno portato alle degenerazioni che hanno offuscato l’immagine del Csm”. E’ uno dei passaggi dell’intervento di Roberto Fontana, insediatosi appena cinque giorni fa al Csm, dopo aver lavorato nel distretto di Milano per 18 anni le funzioni sia di giudice civile che di pubblico ministero.

“Ma per difendere con forza questo assetto costituzionale, in un’epoca in cui spira forte anche in alcune parti dell’Europa il vento di chi vorrebbe incrinare i caposaldi dello Stato di diritto ponendo in discussione l’effettiva indipendenza dei magistrati, è essenziale recuperare pienamente la credibilità dell’organo di autogoverno della magistratura portando a compimento la cesura rispetto alle prassi deteriori che hanno intaccato profondamente il suo funzionamento” spiega. “Ma affinchè questo processo, avviato dopo il traumatico e ufficiale disvelamento di questi fenomeni, per quanto ampiamente conosciuti, si attui pienamente occorre che vi sia la consapevolezza che quelle degenerazioni sono derivate da condotte non corrette all’interno del Consiglio ma hanno trovato alimento, e ragion d’essere sotto il profilo della ricerca del consenso, in un indubbio affievolimento, nella cultura della magistratura, del principio costituzionale che i magistrati si distinguono fra loro solo per diversità di funzioni, con conseguenti forme di carrierismo che hanno determinato un’attribuzione di significati impropri allo svolgimento delle funzioni direttive e semidirettive ed anche alle funzioni di legittimità”.

Occorre quindi “per attuare la rifondazione etica di cui ha parlato il Presidente della Repubblica anche un recupero pieno, in tutte le sue implicazioni, del principio costituzionale dell’orizzontalità della magistratura, a cui possono dare un grande contributo anche i magistrati che svolgono le funzioni direttive e semidirettive, senza pregiudizio per i compiti e le responsabilità su di essi gravanti” conclude Fontana.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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