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Davines rinnova partnership con Plastic Bank

Di Redazione |

Parma, 7 giu. -Il Gruppo Davines – attivo nel settore della cosmetica professionale con i marchi per l’haircare Davines e per lo skincare [ comfort zone ], certificato B Corp dal 2016 – rafforza la collaborazione con l’impresa sociale Plastic Bank, per proseguire l’attività di recupero e rimozione di rifiuti di plastica ocean bound, entro 50 km dalle coste. In una nota si sottolinea come grazie a questa partnership anche nel 2023, per ogni prodotto confezionato in plastica che il Gruppo venderà, una quantità equivalente di plastica sarà raccolta e rimossa dalle aree costiere di Indonesia, Filippine e Brasile. La collaborazione, avviata nel 2021, “rimarca i valori di sostenibilità del Gruppo Davines ed è coerente con il modello di sviluppo rigenerativo che ispira la sua strategia di business”.

L’impegno del Gruppo Davines, grazie al supporto di Plastic Bank, a oggi ha permesso di evitare che, cumulativamente tra il 2021 e 2022, 879 tonnellate di rifiuti di plastica, equivalenti a oltre 44 milioni di bottiglie, siano finite nei mari e negli oceani peggiorando ulteriormente il degrado di aree costiere vulnerabili e l’inquinamento marino da microplastiche: 100 tonnellate di plastiche sono state raccolte nel 2021 in Brasile, nelle Filippine e in Indonesia con la campagna “Rethinking Plastic”, mentre lo scorso anno il Gruppo Davines ha voluto ampliare il suo impegno recuperando una quantità di plastica equivalente a quella dei prodotti venduti, per un totale di 779,126 tonnellate rimosse dall’ambiente negli stessi Paesi.

La collaborazione del Gruppo Davines con Plastic Bank è un ulteriore tassello della strategia per la crescita sostenibile del Gruppo, in un’ottica di economia circolare, in particolare rispetto alla riduzione della propria Impronta di Plastica. Per ridurre l’impatto ambientale dei propri prodotti il Gruppo Davines si è dato un obiettivo ambizioso: abbandonare l’uso di materiali vergini da combustibili fossili. Dal 2014 – quando il 100% degli imballaggi in plastica era composto da materiale vergine da combustibili fossili – al 2021, la percentuale di plastica vergine fossile utilizzata si è ridotta di quasi il 63%, grazie al passaggio a materiali plastici riciclati o provenienti da fonti rinnovabili. L’azienda, inoltre, progettando i packaging dei propri prodotti si basa sui principi dell’eco-design, nel rispetto di un modello di produzione circolare, che si traduce in imballaggi più sottili e leggeri con il conseguente minore utilizzo di materia e una riduzione delle emissioni di CO2 equivalenti legate al trasporto e al minor impiego di materiali. Grazie a questi interventi mirati, dal 2014 al 2021 il Gruppo Davines ha ridotto fortemente la sua Impronta di Plastica evitando di utilizzare oltre 841 tonnellate di plastica.

Dal canto suo Plastic Bank nel corso dei suoi primi 10 anni ha evitato che più di 80 milioni di chilogrammi di plastica – l’equivalente di quattro miliardi di bottiglie di plastica – arrivassero agli oceani. Il materiale raccolto viene riciclato come nuova materia prima chiamata Social Plastic che può essere facilmente riutilizzata nei prodotti e negli imballaggi come parte di una filiera circolare. Ma il progetto di raccolta e riciclo della plastica non è solo finalizzato al rispetto dell’ambiente, ha anche un impatto sociale. Le filiali locali di Plastic Bank, infatti scambiano i rifiuti di plastica come valuta per aiutare le famiglie ad acquistare beni di prima necessità, dai generi alimentari al combustibile per cucinare. O anche per pagare le tasse scolastiche, l’assicurazione sanitaria, la connettività digitale e servizi fintech. Offrendo alle famiglie impegnate nella raccolta della plastica fonti di reddito sicure, protette e tracciabili, è possibile coniugare il rispetto dell’ambiente con un aiuto concreto alle comunità locali, con un percorso concreto e virtuoso per uscire dalla povertà. Tra il 2020 e il 2023, grazie all’impegno del Gruppo Davines è stato possibile aiutare 3.202 persone e le loro famiglie.

“I risultati realizzati ci danno una visione dell’impatto positivo che è possibile ottenere e ci spronano al miglioramento continuo. Abbiamo consolidato la collaborazione con Plastic Bank perché è un progetto basato sull’ interazione tra la sostenibilità ambientale e quella sociale, per diffondere un modello di sviluppo rigenerativo che coniuga il progresso con il rispetto dell’ambiente e dei diritti umani. È un impegno concreto che ci siamo dati perché siamo consapevoli che il packaging è tra le aree con maggior impatto nella beauty industry. Oltre alla collaborazione con Plastic Bank, siamo anche impegnati a ridurre la nostra domanda di plastica: dal 2020 misuriamo la nostra Impronta di Plastica, utilizziamo per i nostri prodotti plastica riciclata o proveniente da fonti rinnovabili e grazie all’eco-design stiamo progressivamente riducendo l’impiego di plastica nei nostri packaging”, commenta Davide Bollati, Presidente del Gruppo Davines.

Per David Katz, fondatore e CEO di Plastic Bank “nel nostro programma di Ocean Stewardship, ci siamo resi conto che il riciclaggio deve avere un fondamento umano. I contributi d’impatto e l’acquisto di materiali riciclati da soli non possono risolvere la crisi dell’inquinamento causato dalla plastica. L’umanità ha bisogno di un cambiamento comportamentale continuo e persistente che alimenti la consapevolezza dell’importanza del riciclo di ciò che acquistiamo, nel modo in cui lo usiamo e nel modo in cui lo smaltiamo”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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