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Fisco, Cuzzilla (Cida): “Riequilibrare rapporto con contribuente per combattere evasione”
Roma, 10 mar. (Labitalia) – “Accogliamo con plauso l’approdo, entro la prossima settimana in Consiglio dei Ministri, della legge delega sulla riforma del fisco con l’obiettivo di rivoluzionare un sistema tributario ormai datato. Il fisco è una leva propulsiva importante per la nostra economia e non possiamo restare ancorati a un sistema tributario obsoleto. Serve una riforma strutturata che riequilibri il rapporto contribuente e fisco al fine di combattere in maniera preventiva l’evasione e che ponga dipendenti e pensionati al centro del sistema”. E’ quanto dichiara Stefano Cuzzilla, presidente Cida. “Nei mesi scorsi -spiega Cuzzilla- abbiamo dimostrato, grazie ai dati elaborati da Itinerari Previdenziali, che il totale dei redditi prodotti nel 2020 e dichiarati nel 2021 ai fini Irpef è ammontato a 865,074 miliardi, per un gettito Irpef generato di 164,36 miliardi, in calo del 4,75% rispetto all’anno precedente. Diminuiscono anche i dichiaranti (41.180.529) e i contribuenti che versano almeno 1 euro di Irpef, che scendono a quota 30.327.388, valore più basso registrato dal 2008”, continua Cuzzilla. “Cala, infine, la percentuale di contribuenti che sopporta la gran parte del carico fiscale: mentre quasi la metà degli italiani (il 49,15%) addirittura non dichiara redditi, tra i versanti è l’esiguo 12,99% dei contribuenti con redditi dai 35mila euro in su a corrispondere da solo il 59,95% dell’imposta sui redditi delle persone fisiche. Mi auguro che nel testo della riforma il Governo tenga conto di ciò con l’obiettivo di semplificare e razionalizzare la struttura del prelievo, di ridurre gradualmente il carico fiscale, preservando la progressività e l’equilibrio dei conti pubblici e di perseguire con determinazione l’azione di contrasto all’evasione fiscale”, aggiunge ancora. “Noi di Cida ci siamo già messi a disposizione del Governo e siamo pronti a collaborare fornendo dati e analisi a supporto affinché si possa giungere ad un testo condiviso che tuteli le categorie meno abbienti senza colpire nuovamente i redditi da lavoro medio-alti già tartassati”, conclude.