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Fisco: inchiesta cooperative, pm ‘fenomeno sempre più allarmante, trojan decisivo’

Di Redazione |

Milano, 28 mar. Il fenomeno di cooperative e consorzi, usate come schermi per evadere le tasse, desta “un certo allarme sociale e mostra, come si è visto già in altre inchieste, uno spaccato dell’economia reale nel mercato del lavoro. Un fenomeno che si presenta in forma sempre più allarmante, sia per dimensioni che per i livelli di schermatura. Il lavoratore diventa un prodotto che viene venduto a prezzi bassi con un danno rilevantissimo per le casse dello Stato e con effetti devastanti sulla concorrenza, chi vuole operare seguendo le regole viene spazzato via”. Il procuratore aggiunto di Milano Laura Pedio tratteggia, in conferenza stampa, i contorni dell’inchiesta che ha portato a 22 arresti e al sequestro di quasi 300 milioni di euro nei confronti di un’organizzazione italo-cinese ritenuta responsabile di reati fiscali, come bancarotta e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

Un modus operandi “ricorrente che dovrebbe destare una maggiore attenzione da parte dello Stato. Si dovrebbero monitorare preventivamente questi fenomeni” aggiunge il pm Pedio che ricorda il protocollo firmato dalla Procura di Milano con Inps per segnalare eventuali anomalie. “Ci auguriamo che con i contributi del Pnrr i sistemi informatici di Inps e Agenzia delle Entrate spossano essere armonizzati per intercettare questi fenomeni tempestivamente”.

Il magistrato ci tiene anche a sottolineare come “Decisivo, dico proprio decisivo, sia stato l’uso dei trojan, strumento senza il quale questa indagine non si poteva fare. Non parliamo di mafia o terrorismo ma di evasione fiscale, ma anche qui si è rivelato fondamentale, senza saremmo rimasti a un primo livello di indagine. In questo momento in cui è in discussione vogliamo ricordare che è uno strumento essenziale ed efficace” conclude Laura Pedio che ha coordinato l’inchiesta dei pm Grazia Colacicco e Pasquale Addesso.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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