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Hiv, Maggi (UniEn): “In Hiv terapie long acting sono il futuro anche nella prevenzione”

Di Redazione |

In diversi Paesi le terapie long acting trovano già applicazione anche nella prevenzione, sotto forma di PrEp (profilassi pre-esposizione), uno strumento fondamentale nella lotta contro la diffusione del virus. “L’utilizzo della PrEp long acting – afferma Maggi – è ormai una realtà in molti contesti internazionali, dove ha dimostrato di ridurre significativamente il numero di nuovi casi di infezione da Hiv. E’ uno strumento potente di prevenzione, capace di cambiare il volto dell’epidemia, se adottato su larga scala. In Italia, l’iter ministeriale è già a buon punto: credo che in pochi mesi sarà disponibile”.

“La terapia long acting – rimarca Maggi – è un cambio di paradigma e un’innovazione, soprattutto nel trattamento dell’Hiv, perché nessuno può ignorare la comodità di una terapia di questo genere. Tuttavia, per l’Hiv c’è un vantaggio ancora più importante: rispetto alla semplice comodità, si riduce il rischio di dover essere schiavi di una terapia giornaliera per tutta la vita. Se, ad esempio, una persona ipertesa assume una compressa quotidiana, quando questa finirà l’effetto potrebbe verificarsi un aumento temporaneo della pressione. Nel caso di un paziente con Hiv, saltare delle dosi permette al virus di diventare resistente ai farmaci, costringendo a terapie più complesse e tossiche, con più farmaci. Inoltre questa terapia ha un altro grande vantaggio rappresentato dalla privacy: libera i pazienti da un costante promemoria della loro condizione, spesso vissuto con disagio e stigma”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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