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Il Salone Bazzani di Terni si immerge nel Bosco di Pellerucci: presentato il volume ‘Il bosco e la ghiandaia’

Di Redazione |

Terni, 27 maggio 2022. Il Salone Bazzani del PalaSì! a Terni è stata la cornice perfetta per la presentazione del volume ‘Il bosco e la ghiandaia’, ultima opera in termini cronologici, di SauroPellerucci.

Un romanzo dall’architettura emancipata, nutrito da un patto col lettore che non lascia spazio al caso. Pellerucci ha costruito un testo la cui narrativa incalzante si pone come strumento funzionale dello sviluppo circolare delle vicende.

“Le storie di alcune famiglie si intersecano riportando alla luce il seme di un passato ancora vivo e pronto a riprendersi un ruolo nella vita dei personaggi. Protagonista è l’affermazione della femminilità, variabilmente espressa, presentata nella forma infantile e poi matura, alle prese con la sua contemporaneità” si legge nella sinossi.

A presentare il volume Antonio Luna, scrittore umbro:

“Il bosco e la ghiandaia è una potentissima saga familiare di grande intensità e policromia. Scelgo il termine ‘policromia’ perché l’autore riesce a raccontare in profondità tanti personaggi che non rischiano mai di risultare simili tra loro. Ciò che mi ha colpito subito è stato il patto narrativo che Pellerucci ha instaurato con il lettore: è estremamente potente, non solo sotto l’aspetto elegiaco, ma nella volontà di rappresentare una saga famigliare ripercorrendo quasi un secolo di storia nella quale, le vere protagoniste, sono le donne. Il romanzo è strutturato in modo tale che l’edificio non cada, attivando così quella ‘sospensione dell’incredulità’ che ci trascina all’interno della storia e ci fa legare indissolubilmente ai personaggi.” E sui personaggi prosegue l’analisi di Luna: “Ne Il bosco e la ghiandaia viene rappresentato il binomio tra genere maschile e femminile, ma è interessante notare come i tratti tipici dell’uno e dell’altro vengano talvolta ribaltati. I personaggi dominanti sono quelli femminili, sono le voci di Anita, Italia, Emma e Martina, ognuna delle quali contribuirà in modo decisivo allo sviluppo della storia.”

L’occasione è stata intervallata dalla lettura di alcuni estratti del romanzo, recitati da Roberto Rosati. Estratti che hanno suggestionato ed incalzato nel pubblico la curiosità alla scoperta della vicenda delle quattro complesse protagoniste, quattro universi veri e propri, che si intersecano tra le linee del tempo e quelle dello spazio in un susseguirsi di vicende che onorano storia, Terra e tempo.

Catapultando gli ascoltatori nel Bosco che, nelle parole di Pellerucci, è ‘tutto ciò che i nostri occhi non vedono’. Alla ricerca della ghiandaia, un essere di enorme importanza e resilienza, che cerca, si nutre e nutre il bosco.

“Un libro ha valore per quello che riesce a lasciare al lettore- ha argomentato Sauro Pellerucci – Il bosco e la ghiandaia è un romanzo d’amore solcato nel racconto della storia e nella cultura delle popolazioni che ci hanno preceduto. Quattro sono le protagoniste, quattro donne straordinarie che impongono la propria femminilità e si fanno carico dei propri errori. Gli uomini sono spettatori di questa potente evoluzione, talvolta attendono, talvolta scoprono virtù tipicamente femminili. Ma nel racconto circolare di questa saga familiare si scorge una luce che ci guida e che non ci fa mai perdere la speranza. È un qualcosa di resiliente e generativo che non può non farci riflettere su quanto il mondo, più volte distrutto, rinasca sempre. Il finale stesso ci riconduce alle speranze per il nostro futuro” conclude Pellerucci.

Un augurio di rinascita a fronte della tragicità degli eventi bellici che l’attualità, nella sua storica circolarità, ripropone ogni giorno. Un mondo che rinasce, sempre, come la ghiandaia, che lascia cadere i suoi semi pregni di vita nei boschi distrutti dal fuoco.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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