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Imprese: Deloitte, ‘corporate governance fattore chiave in transizioni e cambiamenti’

Di Redazione |

Milano, 28 set. Board aziendali sempre più guidati dal ‘purpose’, letteralmente ‘l’obiettivo’, che per aziende e brand si traduce nelle idee e nei valori che ne caratterizzano l’identità e con un’operatività volta alla strutturazione di solidi ed efficienti equilibri di governance interna e di consolidamento esterno dell’azienda con i vari stakeholder. Questa la fotografia delle imprese italiane che emerge dalla seconda edizione della ricerca ‘The Board of the Future’, presentata questa mattina nel corso di un evento organizzato a Milano da Deloitte.

L’analisi, condotta in 50 Paesi, tra cui l’Italia, attraverso interviste condotte a chair, executives e board members, individua la corporate governance come fattore chiave nel governo delle transizioni e dei cambi di paradigma aziendali: “In un’epoca di profonde trasformazioni, il ruolo degli organi societari diventa sempre più fondamentale per guidare il cambiamento”, spiega il ceo di Deloitte Central Mediterranean, Fabio Pompei.

“I piani aziendali e industriali -aggiunge- stanno attraversando transizioni epocali, da quella climatica a quella digitale, dall’implementazione delle evoluzioni normative fino agli impatti macroeconomici derivanti dai mutamenti geopolitici a livello internazionale. I board, dunque, sono sempre più cruciali nella gestione delle sfide e nel rafforzamento delle aziende, diventando a tutti gli effetti attori primari della corporate strategy”.

“Oggi -aggiunge Silvana Perfetti, people & purpose leader di Deloitte Central Mediterranean- le organizzazioni devono avere il ‘purpose’ come parola d’ordine. Ciò che le aziende possono fare per rendere il mondo più equo, accessibile, sicuro e sostenibile per tutti gli attori coinvolti (anche oltre gli obiettivi Esg e le politiche di inclusione) è chiave per il successo nel lungo termine”.

“Il board -osserva- si trova a gestire alcune importanti transizioni e deve avere a propria disposizione gli strumenti per poterlo fare, attraverso un processo di necessario e progressivo adeguamento. Non deve guardare al ‘purpose’ come a una responsabilità di altri, ma, anzi, deve essere attivamente coinvolto nella sua definizione: deve considerarlo una sua priorità e fare in modo che sia integrato nella strategia aziendale”.

“In un contesto così complesso e incerto -sottolinea David Pirondini, partner di Deloitte Risk Advisory- il ‘purpose’ rappresenta uno strumento chiave attraverso cui il board può indirizzare e monitorare rischi e opportunità che le transizioni in atto stanno mettendo in evidenza. Importante, risulta coinvolgere il Comitato Rischi nella definizione di sistemi di remunerazione del top management in funzione non solo degli obiettivi strategici, ma anche della politica di gestione del rischio adottata dalla società”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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