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Imprese, Urso: “13 mld per innovazione e digitale in Italia”
Roma, 20 mar. “L’Italia è diventato ed è tornato ad essere un paese attrattivo per gli investimenti stranieri, tanto più quelli che ci accompagneranno alla duplice transizione della tecnologia green e digitale. Lo dimostra il dato di crescita straordinaria della borsa italiana, il dato importante sull’aumento degli investimenti esteri del nostro Paese e quello sull’esportazione, […]
Roma, 20 mar. “L’Italia è diventato ed è tornato ad essere un paese attrattivo per gli investimenti stranieri, tanto più quelli che ci accompagneranno alla duplice transizione della tecnologia green e digitale. Lo dimostra il dato di crescita straordinaria della borsa italiana, il dato importante sull’aumento degli investimenti esteri del nostro Paese e quello sull’esportazione, dove abbiamo superato la Corea del Sud come grande potenza esportatrice globale”. Lo ha dichiarato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, a margine del Annual Meeting dell’Advisory Board Investitori Esteri (Abie) di Confindustria presso la Luiss. “Per questo – sottolinea – abbiamo voluto ripristinare il G7 sull’industria che si è tenuta a Verona e che ha aperto la serie delle filiere ministeriale, concordato con gli alleati un percorso che pone al centro la garanzia sull’approvvigionamento delle catene di valore, materie prime critiche, le garanzie sui cavi che trasferiscono i dati – con un gruppo di lavoro sui chip – nel contempo condividere cosa possiamo fare insieme nel caso ci fossero altre crisi. Abbiamo affinato gli strumenti legislativi per gli investimenti esteri, con lo sportello unico, con una piattaforma che sarà operativa con 400 siti in cui sarà possibile investire con specifiche caratteristiche dei settori produttivi, con un investimento fast track su tre corsie: per chi investe almeno 25 milione di euro, per chi investe oltre 400 milioni di euro e per chi oltre un miliardo di euro. Nel contempo abbiamo fatto la riforma degli incentivi per rendere più chiaro e facile l’utilizzo di incentivi da parte delle imprese. Abbiamo anche razionalizzato e rinforzato le risorse sul piano Transizione 5.0 con 13 miliardi di euro su digitale, tecnologico e green. Il 10% che si può riservare per la formazione professionale ma anche l’aumento di un miliardo per il fondo microelettronica, bisogna cominciare dalla siderurgia ma nel contempo bisogna incrementare la presenza industriale cui chip e infatti il primo e innovativo investimento è stato annunciato di Silicon Box qui in Italia”.