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Investire in titoli di Stato conviene? Come valutare i rischi del proprio portafoglio obbligazionario

Di Redazione |

(Milano, 7 giugno 2023) – Milano, 7 giugno 2023 – Investire in titoli di Stato come i BTP, BTP Italia o i più recenti BTP Valore rappresenta una scelta conveniente? È una domanda molto comune tra i risparmiatori. Per ciò che riguarda le obbligazioni europee governative, l’ultimo triennio è stato piuttosto turbolento. I titoli di Stato, in particolare, sono scesi tra l’11% (gli italiani) e il 19% (i tedeschi).

Quando si tratta di obbligazioni e azioni e si fanno dei confronti su dove sia meglio investire, del resto, i numeri non devono mai essere trascurati. La maggior volatilità delle azioni è nel tempo ricambiata dal cosiddetto “premio al rischio”, ossia dai rendimenti superiori se si parla naturalmente non di singoli titoli ma di panieri significativi di azioni (e non gravati da costi eccessivi).

Un fenomeno che, secondo il professore di finanza Jeremy Siegel, e autore del celebre libro “Stocks for the Long Run”, si ripete nei mercati sin dal 1802 su quasi tutti i mercati azionari mondiali, Stati Uniti in testa. Afferma infatti che, numeri alla mano, nonostante il mercato azionario sia caratterizzato da fluttuazioni a breve termine, le azioni garantiscano un rendimento maggiore nel lungo periodo rispetto ad altri strumenti d’investimento, inclusi i titoli di Stato.

Ogni strumento d’investimento, ovviamente, porta con sé specifici vantaggi. Per alcuni, ad esempio, acquistare obbligazioni potrebbe essere una scelta meno avventurosa rispetto all’acquisto di azioni.

I titoli obbligazionari diretti possono offrire un flusso di reddito fisso sotto forma di cedole periodiche. E questo può essere particolarmente attraente per gli investitori che cercano una fonte stabile di reddito.

Inoltre gli investimenti in titoli obbligazionari diretti sono considerati generalmente meno rischiosi rispetto ad altri tipi di investimenti, come le azioni. Ciò è dovuto al fatto che gli obbligazionari offrono una promessa di pagamento del capitale investito al momento della scadenza del titolo salvo naturalmente eventi traumatici del debitore (ovvero l’emittente del titolo) che si trova in difficoltà a rimborsare l’intero capitale a scadenza (è successo con i titoli di Stato argentini e nell’Unione Europea con quelli greci).

Un portafoglio diversificato, sia azionario che obbligazionario (con l’aggiunta di materie prime, soprattutto un po’ di oro), può unire il meglio delle due opzioni.

Del resto, non esiste alcuna tipologia di investimento sicura al 100% e vanno conosciuti i pro e contro di ogni investimento, comprendendo cosa genera il rendimento, quali sono i costi impliciti ed espliciti e quali sono i rischi che si potranno affrontare nel “viaggio”. E consultare nel caso un consulente finanziario indipendente, avvalendosi come nel caso di SoldiExpert SCF, di un professionista certificato che può vantare una lunga esperienza e che opera senza conflitti d’interesse può essere di grande supporto per valutare un portafoglio titoli/investimenti adeguato al proprio profilo o costruirlo da zero.

Purtroppo molti risparmiatori che pensavano di aver individuato nella sfera degli investimenti una soluzione redditizia e senza stress si sono trovati in situazioni d’angoscia o perdita sicura, per via di alcune scelte consigliate come sicure che in realtà non si sono rivelate tali. Sembrano concetti scontati, ma occorre ribadirli per non cadere nuovamente nello stesso tranello.

Molteplici banche e società stanno emettendo titoli obbligazionari caratterizzati da tassi di interesse piuttosto elevati, anche lo stesso Stato italiano. Il Tesoro, quest’anno, è tenuto a rifinanziare 320 miliardi di euro di debito pubblico e già la metà è stata raccolta. Se è vero che oggi, nel nostro Paese, l’inflazione è ancora intorno all’8%, le previsioni di mercato a fine 2024 sono di una discesa addirittura sotto al 3%, secondo l’Ocse. Ottimistica secondo alcuni analisti.

Siamo quindi passati dai Bot e Cct al classico BTP, fino ad includere nella gamma il BTP Futura. Ora più recentemente il BTP Valore riprende il meccanismo di indicizzazione che distingueva il BTP Futura, ma variando durata e denominazione. Anche perché il Futura si era rivelata un’autentica delusione per i sottoscrittori.

Ritornando al mercato obbligazionario, vi sono due leggi essenziali da conoscere. Una è quella che riguarda il rapporto inverso fra i tassi e i prezzi delle obbligazioni. All’aumentare dei tassi d’interesse, diminuisce il prezzo di un titolo di Stato già emesso. E questo vale per tutte le obbligazioni a tasso fisso.

La seconda regola, invece, è che se un titolo obbligazionario offre un rendimento annuo del 6% è statisticamente più rischioso di uno che paga il 3% di interessi all’anno. Sembra un concetto banale ma alcuni risparmiatori ogni tanto si dimenticano di questa regoletta e si fanno ingolosire dai rendimenti molto elevati. Potremmo riassumere con la formula: maggiore è il rendimento, più alto è il rischio.

Riguardo alla relazione inversa che lega tassi e prezzo dei bond, si tratta di una legge di tipo matematico. Si è vista molto bene in azione lo scorso anno. Il prezzo delle obbligazioni (inclusi i titoli di Stato italiani) ha perso mediamente il 10-12% e anche il 50% per i titoli con scadenze lunghissime (tipo il BTP con scadenza marzo 2072). Il tutto mentre i tassi d’interesse salivano, spinti dall’inflazione.

Un classico esempio che si fa è spiegare cosa succede ad un titolo a reddito fisso, come un Bot, che ha un rendimento del 2%. Che cosa accade se, dopo un mese dall’emissione, i tassi d’interesse crescono al 3 o al 4%?

È lecito aspettarsi che il valore dei titoli comprati in precedenza diminuisca. Ora, chi desidera sottoscrivere un Bot può spuntare un rendimento maggiore. E l’unica maniera per fare in modo che le obbligazioni datate possano competere con quelle più recenti è che il prezzo delle prime si abbassi, fino a adeguarsi ai nuovi rendimenti.

Tale rischio, detto “rischio di prezzo”, è insito a tutti i titoli a reddito fisso. Diviene, inoltre, sempre più marcato man mano che la scadenza si allunga. Non a caso, è più complicato prevedere l’andamento dei tassi e dell’inflazione in un periodo più lungo.

Il prezzo di un Bot, ovvero di un titolo di Stato a breve termine, rilasciato dal governo italiano, scende a seguito dell’incremento dei tassi, in quanto i Bot di nuova emissione garantiscono rendimenti maggiori.

Come per ciò che riguarda ogni forma d’investimento, le scelte migliori sono quelle fatte con un’accurata preparazione. Se si è realisti, però, un portafoglio diversificato per scadenze ed emittenti, e con meccanismi di indicizzazione differenti rappresenta un’ottima base di partenza per affrontare questo mercato assieme a strategie più sofisticate.

In questo caso, una consulenza una tantum può rappresentare un valido supporto per la costruzione di un portafoglio obbligazionario solido e ben diversificato. Nel tempo, il mercato può variare, e nelle strategie di SoldiExpert SCF si tiene conto di tutti questi cambiamenti.

Se si desidera investire sul mercato obbligazionario occorre comprendere il concetto di rating. Si tratta di valutazioni assegnate da specifiche agenzie a emittenti di obbligazioni. Un rating, in breve, è un’opinione sulle capacità dell’emittente di onorare gli impegni finanziari collegati alle obbligazioni emesse.

Per effettuare questa valutazione viene analizzata una serie di fattori: dalla solidità finanziare alla capacità di rimborso del debito, passando per il profilo di rischio dell’emittente. I rating, solitamente, sono espressi mediante una combinazione di lettere e simboli: “AAA”; “BBB+” e così via. Un rating maggiore descrive un emittente meno rischioso, con maggior capacità di rimborso del debito. Al contrario, un punteggio minore indica un emittente valutato come rischioso, con più difficoltà ad onorare gli impegni finanziari.

I rating, dunque, sono utili er gli investitori, poiché permettono di ottenere una valutazione indipendente sulla qualità creditizia delle obbligazioni, da quelle societarie ai titoli di Stato. Sul sito di SoldiExpert nell’analisi citata pubblichiamo una tabella molto utile elaborata da una delle principali agenzie di rating mondiali che indica le probabilità di fallimento per ciascun rating assegnato e durata dell’obbligazione.

È bene ricordare naturalmente che tali punteggi possono essere soggetti a variazioni nel tempo, sia in base alle condizioni finanziarie dell’emittente che a seguito di aggiornamenti da parte delle stesse agenzie di rating.

Informazioni su SoldiExpert SCF

Questo contributo è stato realizzato da SoldiExpert SCF una delle principali società di consulenza finanziaria (SCF) indipendenti in Italia, specializzata nel assistere senza conflitti d’interesse (la remunerazione è esclusivamente a parcella, fee only) investitori piccoli e grandi nella gestione del proprio patrimonio, selezionare i migliori strumenti (azioni, obbligazioni, ETF, fondi..) o prodotti in base alle specifiche di ciascun cliente e supportarli con il proprio Ufficio Studi come strategie d’investimento e analisi.

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