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La scuola riapre con nuove sfide e vecchie criticità

Di Redazione |

“Scuole, università ed enti di ricerca, sono settori strategici per il corretto funzionamento, e lo sviluppo economico, sociale e culturale di ogni paese. Porli al centro del cambiamento, vuol dire creare futuro. Purtroppo, in Italia, questi settori non sono sempre tenuti in adeguata considerazione e necessitano di interventi ed azioni strutturali, non più rimandabili, su più versanti” commenta Stefano Cuzzilla, Presidente di CIDA, sulla ripartenza dell’anno scolastico. “Le parole d’ordine devono essere: autonomia, flessibilità, valutazione, merito, conoscenze interdisciplinari, apertura al mondo produttivo. Solo così riusciremo a formare professionisti in grado di guidare con competenza il nostro Paese”. Negli ultimi anni l’istituzione scolastica, l’università e la ricerca sono state caratterizzate da numerose criticità. Per questo CIDA, insieme alla Federazione della Funzione Pubblica (FPCIDA) e all’Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità della Scuola (ANP), lancia un appello a tutte le forze politiche affinché il futuro Governo si impegni a superare le problematicità e costruire un futuro migliore, personale e collettivo. “La politica scolastica deve occuparsi, con una prospettiva di adeguato orizzonte temporale, delle criticità che denunciamo da anni” dichiara Antonello Giannelli, Presidente ANP. “Le prassi didattiche sono superate e vanno radicalmente rinnovate per risultare più efficaci. Serve quindi un massiccio e capillare piano di aggiornamento del corpo docente. L’altro problema da risolvere prima possibile è quello del reclutamento. Il sistema dei concorsi centralizzati risulta fallimentare da numerosi decenni, alimenta il precariato e va riformato per consentire alle scuole di assumere direttamente docenti e personale ATA. La carenza di personale qualificato nelle segreterie, infatti, mette a rischio l’utilizzo dei fondi del PNRR. La scuola – conclude Giannelli – deve rispondere alle esigenze del Paese: una popolazione più preparata crea più PIL. Dobbiamo trasformare le crisi che stiamo vivendo in opportunità di crescita e miglioramento”. “Quando si parla di scuola, soprattutto all’inizio di un nuovo anno scolastico, il pensiero corre ai banchetti con le rotelle oppure ai vuoti di organico. Ovverossia alla scuola si pensa con la testa rivolta all’indietro – dichiara Giorgio Rembado, presidente FPCIDA. – “Manca sempre una riflessione sul futuro, perché la scuola è, o dovrebbe essere, oltre ad un’occasione per crescere, un investimento per gli studenti e per la società nonché il terreno per un collegamento tra istruzione e lavoro proiettato in avanti. Dobbiamo puntare sulla formazione dei nostri ragazzi che, da qui a pochissimi anni, saranno la forza motrice dell’Italia, e allo stesso tempo dobbiamo valorizzare il lavoro, l’impegno e la formazione del personale scolastico, consentendogli di muoversi in ambienti didattici all’avanguardia. E allora capovolgiamo la prospettiva tradizionale puntando sulla scuola del futuro. Buon anno scolastico a tutti!”

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