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M5S: scissione più vicina, rimbalza in chat art. statuto ‘garante si può sfiduciare’ (2)
Molti parlamentari vorrebbero la prova di forza, ovvero che lo statuto di Conte – motivo di rottura con Grillo – venisse messo ai voti, lasciando che a decidere sul futuro del Movimento siano gli attivisti. Mentre se l’ex premier dovesse decidere di fare un partito suo, a quel punto il M5S rischierebbe un vero e proprio salasso: c’è infatti chi parla di ben 150 eletti pronti a fare le valigie e lasciare il Movimento.
Numeri forse eccessivi, ma di fatto il malcontento è ingovernabile. E sorprende l’affondo di Crimi, ai più inimmaginabile. Con un post su Facebook, il capo politico reggente del Movimento ha innanzitutto sostenuto che il voto sul comitato direttivo – chiesto dal garante – non può essere indetto su Rousseau, poi ha apertamente espresso la propria contrarietà alla scelta di Grillo, aggiungendo di essere in dubbio sulla propria permanenza nel M5S. La sua presa di posizione, riportano fonti parlamentari, sarebbe stata preannunciata con un messaggio e una mail al garante del Movimento, che non l’avrebbe presa affatto bene.
In quel di Marina di Bibbona, c’è piena consapevolezza sul rischio ‘emorragia’ nei gruppi parlamentari legato a un’eventuale discesa in campo di Conte. Ma preoccupa ancor di più un’eventuale rivolta dei gruppi, con la richiesta che lo statuto dell’ex premier venga comunque messa ai voti. A quel punto sarebbe davvero difficile uscirne, per Grillo e per l’intero Movimento. (di Ileana Sciarra e Antonio Atte)COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA