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**Mottarone: pm contesta attentato a sicurezza trasporti, letali i forchettoni inseriti**
Milano, 19 mag. Luigi Nerini, amministratore unico della funivia del Mottarone, il capo servizio dell’impianto Gabriele Tadini e il direttore di esercizio dello stesso impianto di trasporto pubblico Enrico Perocchio sono accusati – per il disastro della funivia – di rimozione dolosa di cautele destinate a prevenire disastri o infortuni sul lavoro, attentato alla sicurezza dei trasporti, di disastro colposo e omicidio colposo plurimo e lesioni colpose gravi. In particolare rispondono in concorso per aver inserito i cosiddetti ‘forchettoni’ di colore rosso sulla parte superiore del carrello della cabina numero 3.
Tadini è l’uomo che “materialmente” lo ha fatto, ma Nerini e Pericchio “avallando e, in tal modo, rafforzando la determinazione del capo servizio”, hanno permesso di apporre “dei dispositivi di esclusione di una funzione di sorveglianza-sicurezza” che ha al funzione di escludere il sistema frenante di emergenza della cabina, tenendo aperte le ganasce poste sulla fune portante dell’impianto, in sostanza avrebbero rimosso un sistema di sicurezza destinato a prevenire disastri o infortuni sul lavoro. E’ quanto si legge nel provvedimento di chiusura indagine nei confronti di otto indagati (sei persone e due società) firmato dalla procura di Verbania che ora rischiano il processo. Per sei tecnici esterni dell’impianto del Mottarone è stata chiesta, invece, l’archiviazione.
E così il 23 maggio del 2021 la cabina numero 3, ormai prossima all’arrivo nella stazione finale del Mottarone, “non si arrestava sospesa alla fune portante, come, invece, sarebbe dovuto accadere se non fossero stati apposti i cosiddetti forchettoni, ma, trascinata dal tiro della fune traente inferiore, retrocedeva verso valle in direzione Stresa, località Alpino, acquistando sempre maggior velocità e, dopo una corsa di oltre 400 metri, raggiunto li pilone numero 3 della tratta Alpino- Mottarone, si sganciava dalla fune portante, precipitando al suolo dall’altezza di circa 17 metri, schiantandosi a terra e proseguendo la sua corsa a causa dell’elevata pendenza del terreno, per, poi, collidere contro un albero”. Uno schianto che è costato la vita a 14 persone, solo il piccolo Eitan si salvò.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA