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**Conti pubblici: Fitch, con più deficit rischio reazione mercati**

Di Redazione |

Roma, 6 ott. – Anche se il prossimo governo italiano dovesse scegliere “di dare priorità alla crescita e di rimandare il consolidamento” dei conti pubblici, per il nuovo esecutivo ci sarebbe comunque la necessità di “adattarsi a tassi di interesse più elevati e a prospettive di crescita più deboli per via della crisi energetica”. Lo afferma Fitch Ratings in una analisi in cui si prevede un calo del Pil reale nel 2023 a -0,7% e si evidenzia “il rischio che l’annuncio di disavanzi più elevati possa innescare una reazione avversa del mercato”. Pertanto, continua l’agenzia, “il margine di manovra fiscale sarà molto limitato” se si sceglierà di diminuire il rapporto debito/PIL.

Un altro vincolo di bilancio è legato ai rapporti con la Commissione Europea e la BCE. Ipotizzando – per un esecutivo a guida Meloni – “un approccio più conflittuale nei confronti delle istituzioni dell’UE e della zona euro rispetto al precedente governo”, Fitch osserva come a Roma si punterebbe comunque a “evitare di aumentare i costi di finanziamento mettendo in dubbio l’ammissibilità dell’Italia” al Tpi, lo scudo anti-spread varato dalla Banca centrale europea.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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