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**Imprese: Bombassei, ‘nuovo governo? Mi auguro sia all’altezza’**

Di Redazione |

Milano, 29 set. “Il governo non c’è ancora, quindi è difficile dirsi fiduciosi su un qualcosa che non esiste; certamente mi auguro che sia all’altezza e che sappia portarci avanti con sostegno e determinazione”. Così Alberto Bombassei, presidente onorario di Brembo, all’Adnkronos.

Intercettato a margine di un evento dedicato alle ‘Top italian companies’, in Fondazione Corriere della Sera, a Milano, l’imprenditore spiega che “le imprese aspirano a consolidare il mercato e il made in Italy che in questi anni ha avuto un grande successo”. E dunque “se riusciamo ad appoggiarlo anche da un punto di vista politico, potrà certamente avere successo anche nel prossimo futuro”. Tra i temi più urgenti sui quali il nuovo governo dovrebbe intervenire, dice: “Servono innanzitutto certezze. Molte cose andrebbero discusse e modificate, penso anche allo smart working. Serve soprattutto approfondire la conoscenza dei meccanismi per fare in modo che si possa intervenire velocemente ed efficacemente”.

L’aumento dei costi dell’energia per una impresa energivora come Brembo, che produce freni per le auto di lusso in tutto il mondo, oltre che fornire interamente la Formula1 e il Moto Gp, mettono particolarmente in evidenza l’importanza di poter contare sul sostegno da parte della politica: “Il nostro mercato italiano rappresenta poco meno del 10% della nostra produzione e, a livello globale, riusciamo a compensare con produzioni in altri Paesi dove il costo dell’energia è sensibilmente più basso”. In Italia, però, “abbiamo fonderie di ghisa e di alluminio, che usano forni elettrici e quindi consumiamo molta energia”. E dunque è “per noi è molto importante poter contare su una mitigazione dei costi”. Ciò significa che “quando presentiamo il bilancio, la media ci viene incontro, considerando che siamo presenti in 15 Paesi diversi, in alcuni dei quali l’energia costa molto meno, come in Polonia”. In tal modo “noi riusciamo ad attenuare alcune negatività evidenti in Italia. Soprattutto per le pmi, sulle quali i costi incidono di più, tramutandosi in un pericolo anche per noi. Perché tanti dei nostri fornitori sono italiani e sono a rischio”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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