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**Letteratura: è morta Joan Didion, ha raccontato le donne e il suo dolore**

Di Redazione |

New York, 23 dic. – La scrittrice, giornalista e sceneggiatrice statunitense Joan Didion, tra le maggiori autrici contemporanee, da tempo candidata al Premio Nobel della Letteratura, pioniera del New Journalism, è morta oggi all’età di 87 anni nella sua casa di Manhattan, a New York, per le complicazioni del morbo di Parkinson. “Didion era una delle scrittrici più incisive e astute osservatrici degli Stati Uniti. Le sue opere di narrativa e i suoi memoir hanno ricevuto numerosi riconoscimenti e sono considerate classici moderni”, ha detto il suo editore Penguin Random House in un comunicato annunciando la scomparsa.

Didion ha scritto per le più importanti testate americane, anche come corrispondente dall’estero, ed è stata una delle firme più in vista del New Journalism, dando vita a uno stile anticonvenzionale di giornalismo degli anni ’60 e ’70 capace di mescolare narrativa e saggistica. Con i libri “L’album bianco” (1979; Il Saggiatore, 2015), “Salvador” (1983), “Miami” (1987; Mondadori, 2006, Il Saggiatore 2016) ha dato espressione lucida e provocatoria ai problemi delle donne della sua generazione. Da “Prendila così” (1970; Bompiani, 1978; Il Saggiatore, 2014) a “Diglielo da parte mia” (1977; Bompiani, 1979; Edizioni E/O, 2013) a “Democracy” (1984; Frassinelli, 1984; Edizioni E/O, 2014) ha affinato la sua scrittura, fino a farne un duro, efficace scandaglio dell’odierno universo tecnologico.

Le sue figure femminili, isolate, straniate o in fuga, campeggiano sullo sfondo di realtà sociali o politiche stravolte che non lasciano spazi di evasione dalla storia. Nelle opere più recenti, tra narrativa e saggio, ha rievocato vicende autobiografiche: “Da dove vengo” (2003; Il Saggiatore, 2018) ricorda la figura della madre; “L’anno del pensiero magico” (2005; Il Saggiatore, 2008) è il lucido resoconto delle strategie messe in atto per accettare i due eventi choc che in pochi giorni hanno stravolto la sua vita: la morte improvvisa del marito nel 2003, lo scrittore John Gregory Dunne, e la grave malattia della figlia Quintana. Dopo essersi ripresa nel 2004, la figlia morì di pancreatite acuta il 26 agosto 2005, all’età di 39 anni. Didion ha scritto di questa drammatica esperienza nel suo libro del 2011 “Blue Nights” (Il Saggiatore, 2012).

Per “L’anno del pensiero magico” ha vinto il National Book Award. Nel 2013 ha ricevuto dalle mani del presidente americano Barack Obama la National Humanities Medal.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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