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**Quirinale: c.sinistra incassa flop Casellati, ora sul tavolo Casini, Mattarella o Draghi**

Di Redazione |

Roma, 28 gen. I conti erano esatti. “Sotto i 400”, la stima del Pd questa mattina all’avvio delle votazioni su Elisabetta Casellati. La presidente del Senato si è fermata a 382. Pochi minuti dopo lo spoglio, Emanuele Fiano girava con un foglio in mano salendo al gruppo dem. “Settantuno franchi tiratori. Eh…”. Il centrosinistra, insieme a Matteo Renzi, incassa il fallimento della prova di forza, la spaccatura del centrodestra e la ‘botta’ alla leadership di Matteo Salvini.

Alla vigilia della sesta votazione il dato certo per il centrosinistra è che “è finito il tempo dei nomi buttati lì ogni due ore, come ha fatto Salvini in questi giorni. Adesso si può ragionare solo dentro il perimetro di uno dei nomi che abbiamo avanzato fin qui”, osserva un parlamentare Pd. Ovvero Mario Draghi, Pier Ferdinando Casini, Sergio Mattarella. Resta anche l’ipotesi di un nome alla Belloni. Ma due sono i nomi che ricorrono: Casini e Mattarella.

Sul primo sarebbe in corso, sin da questa mattina, un’operazione di Italia Viva e centristi con parti di entrambi gli schieramenti. Un pezzetto di Pd e pezzi di Forza Italia, si riferisce all’Adnkronos. Il secondo ricorre nei rumors di Transatlantico tra i parlamentari. Ma in questi minuti si naviga ancora a vista. Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza sono riuniti. Si aspetta l’esito del vertice di centrodestra. Se ci saranno le condizioni o meno di costruire una candidatura condivisa già alla sesta votazione. La sensazione è che serva ancora tempo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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