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**Quirinale: lo storico cameraman di Berlusconi, ‘Silvio super uomo, realizza tutto quel che dice’**

Di Redazione |

Roma, 19 gen. ”Il dottore ce la può fare, è un super uomo, tutto quello che ha detto, l’ha sempre realizzato…”. Il ‘dottore’ è Silvio Berlusconi e a scommettere che andrà al Colle, nonostante il ‘fuoco amico’ e i tanti scettici a sinistra, è il suo ex ‘regista personale’, ancor prima della discesa in campo del ’94. Lo storico cameraman di Arcore continua a chiamarlo così il Cav e all’Adnkronos spiega le ragioni per cui ”merita” il Quirinale: ”Il Colle è un sacrosanto riconoscimento per Berlusconi. Innanzitutto, per i milioni di posti di lavoro che ha creato, poi per quanto ha fatto per il bene del Paese dentro e fuori l’Italia, penso alla sua politica estera, ai rapporti internazionali, ma anche per i trionfi sportivi con il suo Milan. Senza dimenticare i meriti da imprenditore: ricordo che negli anni ’70 è stato il primo a costruire delle città ecologiche…”.

Secondo Gasparotti, ”ora è diverso dal ’94, perchè mentre allora con il lancio di Forza Italia dava una svolta alla politica italiana, adesso il quadro è cambiato. Berlusconi ha una maturità politica e internazionale che prima non aveva e questo è sicuramente” una carta in più da spendere per la corsa quirinalizia. Gasparotti, soprannominato l’uomo della calza, per i filtri usati per rendere più fotogenico il Cavaliere in tv, sfata ancora una volta questo mito (”nessuna calza, abbiamo solo usato un accorgimento tecnico, quello che oggi viene definito il cosiddetto skin tone, ottenuto operando con un cacciavitino sulla matrice della telecamere per ‘ammorbidire’ il visto del dottore” e insiste: ”Sono convinto che Berlusconi possa farcela. Ricordo benissimo quando nel 1980 eravamo negli uffici di ‘Milano due’ e lui ci incoraggiava con un ‘tenete duro, vedrete che batteremo la Rai…’. Noi tutti pensavamo che fosse matto, che non ce l’avrebbe mai fatta ma poi vinse lui la scommessa, come sempre, e riuscì davvero a superare la Rai…”.

Gasparotti non vede tutto questo rischio dei franchi tiratori, pronti a impallinarlo soprattutto all’interno del centrodestra: ”Il ‘fuoco amico’? Non voglio e non posso credere che i suoi alleati possano fare diversamente da quello che gli viene indicato. Berlusconi ha fondato il centrodestra e ha sempre dimostrata lealtà”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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