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**Letteratura: è morto Luigi Blasucci, insigne studioso di Leopardi**

Di Redazione |

Pisa, 29 ott. – Luigi Blasucci, tra i più importanti studiosi di letteratura italiana, autore di saggi fondamentali su Dante, Ariosto e Montale, autorità riconosciuta nel campo delle ricerche filologiche e critiche su Leopardi, è morto questa mattina al’ospedale di Cisanello a Pisa all’età di 97 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla Scuola Normale Superiore di Pisa, dove era stato allievo e poi professore.

Era nato il 23 maggio 1924 ad Altamura, in Puglia ed aveva vinto un posto di allievo della Scuola Normale nel 1942, avendo poi come maestri gli insigni italianisti Luigi Russo, Mario Fubini e Gianfranco Contini. Conseguita la laurea, Blasucci ha insegnato Lingua e letteratura italiana nella Facoltà di Lingue dell’Università di Pisa dal 1966 al 1975 e Letteratura italiana nella Facoltà di Lettere della medesima Università dal 1968 al 1982. Dal 1983 al 1996 ha insegnato Letteratura italiana alla Scuola Normale Superiore, di cui era professore emerito dal 1999.

Membro del comitato scientifico del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, Blasucci aveva diretto presso la casa editrice Pacini Fazzi di Lucca la collana di testi e critica letteraria “L’Unicorno” ed era socio dell’Accademia Nazionale dell’Arcadia. Tra i suoi primi libri “Studi su Dante e Ariosto” (Ricciardi, 1969).

E’ a Giacomo Leopardi che è più legato il nome di Blasucci. Sul poeta recanatese ha scritto saggi divenuti una tappa obbligata per tutti gli studiosi, dal lontano e ormai classico “Leopardi e i segnali dell’infinito” (Il Mulino, 1985), a cui sono seguiti “I titoli dei ‘Canti’ e altri studi leopardiani” (Morano, 1989; Marsilio, 2011); “I tempi dei ‘Canti’. Nuovi studi leopardiani” (Einaudi, 1996), “Lo stormire del vento tra le piante. Testi e percorsi leopardiani” (Marsilio, 2003). Tra i suoi volumi più recenti “La svolta dell’idillio e altre pagine leopardiane” (Il Mulino, 2017) e “Commentare Leopardi, con tre applicazioni” (Edizioni della Normale, 2018). Nel 2014 gli era stato conferito il leopardiano Premio La Ginestra.o

Nel 2019 è uscito presso Guanda, nella collana della Fondazione Bembo, il primo volume del suo commento ai “Canti” di Leopardi; è imminente il secondo e ultimo, che completa un lavoro atteso da anni quale un punto d’arrivo fondamentale della sua lunga attività di leopardista.

A Dante Blasucci ha dedicato una serie di ricerche linguistico-stilistiche, tematiche, metriche, confluite nel volume “Letture e saggi danteschi” (Edizioni della Normale, 2014). Su Ludovico Ariosto sono fondamentali i saggi sulla metrica, raccolti in volume (“Sulla struttura metrica del ‘Furioso’ e altri studi ariosteschi”, Edizioni del Galluzzo, 2014), un punto di riferimento per tutti i successivi studi sull’ottava ariostesca. A Eugenio Montale ha dedicato sia ricerche linguistiche che analisi testuali (letture di singoli componimenti), riunite in parte nel volume “Gli oggetti di Montale” (Il Mulino, 2002).

(di Paolo Martini)COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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