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‘Ndrangheta: Consulenti lavoro, vicini a Bartuccio, impegnati per difesa legalità

Di Redazione |

Roma, 6 ott. (Labitalia) – “I consulenti del lavoro esprimono vicinanza e solidarietà ad Antonino Bartuccio – commercialista, ex sindaco di Rizziconi e testimone di giustizia – e a sua moglie Mariagrazia Squillaci, consulente del lavoro. È notizia recente, infatti, che la loro famiglia è di nuovo al centro delle attenzioni della criminalità organizzata, dopo che per le minacce ricevute vivono sotto scorta dal 2015. A quanto si apprende, Bartuccio e i suoi familiari avrebbero dovuto essere il bersaglio di un nuovo attentato, sventato grazie all’operazione condotta dal Ros dei Carabinieri e coordinata dalle Dda di Ancona, Brescia e Reggio Calabria, sotto la supervisione della Procura nazionale antimafia”. E’ quanto si legge in una nota dei consulenti del lavoro. “Ognuno di noi può essere portatore di un messaggio di legalità nel momento in cui sceglie di vivere virtuosamente rinunciando ad azioni o comportamenti illeciti”, ha dichiarato il presidente della fondazione studi consulenti del lavoro, Rosario De Luca. “Anche nel proprio piccolo -ha continuato- si può perseguire la legalità; cosi come si deve perseguire nella gestione dei rapporti di lavoro e di quelli fiscali. La categoria dei consulenti del lavoro è in prima linea nella promozione dei valori della legalità e del lavoro etico; cosi come tutti i professionisti possono e devono essere un modello comportamentale da seguire. Per questo non possiamo che essere convintamente vicini a chi arriva a mettere a repentaglio la propria vita e quella dei propri famigliari per vedere riaffermati questi valori”, ha concluso De Luca. Sulla storia dell’ex sindaco, la cui azione è stata determinante per l’azione della Dda, Fondazione Studi ha ideato e curato il progetto editoriale: ‘Sui sedili posteriori. La ‘nuova libertà’ di Antonino Bartuccio’, che illustra la storia di un uomo, oltre che di un pubblico amministratore, diventato testimone di giustizia per aver denunciato le pressioni della ‘ndrangheta sul Consiglio comunale da lui amministrato.

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