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Afghanistan: scrittore-ex combattente, ‘Italia salvi mia sorella e chi ha collaborato’ (2)

Di Redazione |

Le speranze di un futuro roseo per il paese sono ridotte all’osso. “Ora i talebani hanno a disposizione tutte le armi straniere entrate in Afghanistan negli ultimi 20 anni. Sono potentissimi e hanno costruito un legame con paesi forti come la Russia, la Cina, l’Arabia Saudita e il Pakistan”. L’Italia “deve garantire la vita a tutte le famiglie che hanno collaborato con loro, poi insieme al resto dell’Occidente non deve trattare direttamente con i talebani che sono un pericolo per tutto il mondo” racconta lo scrittore ed ex combattente che desidera tornare in Afghanistan ma non può.

“Dal 2011 sono condannato a morte dai talebani, c’è una fatwa religiosa contro di me”, racconta Farhad Bitani che è scampato a un attentato e che ha conosciuto la guerra da vincitore – suo padre era uno dei generali mujaheddin che hanno sconfitto il potere sovietico – da perseguitato e come militare combattendo in prima fila contro i talebani. “C’è chi pensa di essere potente perché ha la bomba atomica, ma i talebani hanno i kamikaze. Li abbiamo visti in azione nelle capitali europee quando i talebani non erano al potere, in futuro potremmo vedere molti più disastri, la sete di potere non si sazia mai”, conclude lo scrittore che spera che l’Italia metta in salvo la sua famiglia e i tanti amici afgani.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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