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Archeologia: addio ad Antonio Invernizzi, portò alla luce la fortezza di Mitridate

Di Redazione |

Torino, 4 dic. – L’archeologo Antonio Invernizzi, autore di scavi e studi su Nisa capitale dell’impero dei Parti, nel territorio dell’odierno Turkmenistan, specialista dello studio delle forme e modalità di diffusione della cultura ellenistica in Asia e del suo incontro con quella iranica, è morto a Torino all’età di 80 anni. Era professore emerito di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente antico e socio dell’Accademia delle Scienze di Torino. La cerimonia del commiato si è tenuta oggi presso il Tempio Crematorio del Cimitero Monumentale del capoluogo piemontese.

Come direttore della missione archeologica italiana in Turkmenistan, dal 1990 al 2007, Invernizzi ha riportato alla luce straordinarie vestigia e tesori, tra cui un complesso monumentale che ha permesso di documentare al massimo livello le caratteristiche dell’architettura e dell’arte di corte dell’antico popolo dei Parti: si tratta degli scavi localizzati a Nisa Vecchia, chiamata anticamente Mitridatocerta (“la fortezza di Mitridate”), nel complesso archeologico di Nisa Partica, 18 km a sud ovest dell’odierna capitale del Turkmenistan, Ashgabat.

Nato a Torino il 1 gennaio 1941, Antonio Invernizzi iniziò la carriera accademica nel 1970 all’Università di Torino ed ha ricoperto la carica di direttore scientifico del Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino, di cui è stato presidente fino al 2010. Ha diretto gli scavi di Seleucia in Iraq dal 1966 al 1976 e poi ha guidato la missione archeologica italiana in Iraq dal 1977 al 1985. Infine è stato dal 1990 il responsabile della spedizione archeologica in Turkmenistan. Già al tempo dell’Urss, Invernizzi aveva avviato una collaborazione con le autorità turkmene, tanto da essere il primo studioso straniero a identificare i frammenti di statue marmoree portate alla luce dagli archeologici sovietici e custoditi nel Museo Nazionale di Ashgabat.

Grazie agli studi e agli scavi di Invernizzi oggi sono noti i principali caratteri dell’architettura e dell’arte di quella che fu una delle più antiche fondazioni reali dei Parti o Arsacidi (dal nome del capostipite Arsace), nonché della “fortezza di Mitridate”, dal nome del grande sovrano che la fondò verso la metà del II secolo a.C.. Tra libri di Invernizzi figurano “Nisa Partica. Le sculture ellenistiche” (Le Lettere, 2009), “Dal Tigri all’Eufrate. Sumeri e accadi” (Le Lettere, 2007), “Dal Tigri all’Eufrate. Babilonesi e assiri” (Le Lettere, 2008), “Il signore degli animali. Un repertorio iconografico tra antico e moderno” (Edizioni dell’Orso, 2018).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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