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Arleo (Competere.eu): “Settore primario si conferma leva strategica per rilancio Paese”

Di Redazione |

Roma, 25 gen. (Labitalia) – “La nuova legge di bilancio ha conferito ancora maggiore centralità al ruolo dell’agricoltura nella politica degli incentivi”. A dirlo Giuseppe Arleo, coordinatore dell’Osservatorio Next Generation di Competere.eu, think tank europeo impegnato a promuovere politiche che favoriscano la transizione verso filiere resilienti e sostenibili. Secondo Arleo, “con lo stanziamento di oltre 3 miliardi di euro si ribadisce come il settore primario, e la filiera agroalimentare, rappresentino una priorità nelle politiche economiche assunte dal nostro Paese. Ben vengano quindi il potenziamento delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché l’istituzione dei fondi ad hoc dedicati alla tutela ed al rafforzamento delle filiere agroalimentari”. Tenendo conto che allo stanziamento imponente dei fondi si aggiungeranno, a livello locale, i fondi regionali ottenuti nella programmazione 2021-2027 per le imprese del settore primario e le loro filiere, si apriranno importanti possibilità di sviluppo dell’offerta di prodotti agricoli, favorendo così l’adeguamento dei livelli competitivi alle nuove sfide che si avranno nei prossimi anni. I fondi messi a disposizione con la legge di stabilità sono sostanzialmente raddoppiati rispetto allo scorso anno puntando molto sulla valorizzazione delle filiere, senza dimenticare la tutela a fronte di eventi calamitosi o climatici avversi, con il sostegno a misure preventive contro il rischio ambientale. Con il rifinanziamento poi del fondo per la competitività delle filiere e dei distretti del cibo, e il rafforzamento di alcune filiere tra cui quella delle carni bianche, dell’apistica, delle piante officinali, della frutta in guscio, della birra grazie al taglio delle accise, oltre al settore vitivinicolo dop igp e biologico, si pone in essere una politica di incentivi articolata, con l’obiettivo di valorizzare un settore prioritario per la nostra economia. I fondi previsti sono davvero imponenti e di essi alcuni hanno un carattere “strategico” di primario impatto rispetto al passato: 941,5 milioni di euro, fino al 2027, a tutela del rischio di cui 691,5 con l’istituzione del fondo mutualistico nazionale a copertura dei rischi catastrofali e 250 milioni destinati alle assicurazioni agevolate; 381,5 milioni di euro di agevolazioni fiscali e tributarie, compresa la proroga del bonus verde, con lo stanziamento di 237 milioni di euro, a valere sul 2023, per l’esenzione Irpef dei redditi dominicali e agrari relativi ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola; 74,5 milioni di euro per il sostegno alla zootecnia; 54 milioni di euro nel triennio 2022-2024 per la proroga della decontribuzione degli imprenditori agricoli e gli agricoltori diretti under 40; 16 milioni di euro destinati alla riduzione delle accise per i birrifici artigianali che producono meno di 60.000 ettolitri annui, al fine di stimolare la ripresa produttiva e lo sviluppo della filiera connessa al comparto brassicolo. E ancora: 1.140 milioni di euro di ‘misure orizzontali’ destinando 900 milioni fino al 2027 per il rifinanziamento della nuova Sabatini e 240 milioni di euro fino al 2030 per il Fondo di garanzia per la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili. Prorogato inoltre fino al 2025 il credito d’imposta transizione 4.0 e rinviate fino al 2023 le misure di plastic tax e sugar tax. Lo sviluppo dei fondi del settore agroalimentare avrà una importante dotazione di 287,5 milioni di euro, di cui 160 milioni riservati all’incremento dell’attuale fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, e 76 milioni di euro destinati all’istituzione di due fondi a sostegno degli investimenti in beni strumentali e della valorizzazione di dop, igp e stg e delle eccellenze della ristorazione e della pasticceria italiana. Le misure a sostegno degli investimenti in agricoltura hanno una dotazione importante di 201,5 milioni di euro: 120 milioni indirizzati al finanziamento della misura ‘distretti del cibo’, 80,5 milioni destinati ad Ismea per i suoi bandi di finanza agevolata e strutturata, 1 milione di euro per le etichettature con meccanismi di tecnologia avanzata dei vini dop, igp e biologico. La tutela e lo sviluppo del patrimonio forestale ottengono invece fino al 2032 ben 420 milioni di euro. Le finalità sono la realizzazione della Strategia forestale nazionale e il finanziamento del fondo per lo sviluppo delle montagne della Presidenza del Consiglio dei Ministri (100 milioni per il 2022 e 200 milioni dal 2023). Sicuramente- il carattere pluriennale e imponente delle misure previste rappresenta un punto importante di partenza per la tutela e la salvaguardia di un settore, quello agricolo e le sue filiere, che può rappresentare un volano importante di sviluppo della nostra economia.

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