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Assocarta: essenzialità riduce perdite settore in 2020, in recupero i primi mesi 2021

Di Redazione |

Roma, 25 giu. “Terzo produttore europeo di carte e cartoni dopo Germania e Svezia con 8,5 mln ton, pari al 10% dei volumi realizzati nell’area, l’Italia è primo produttore europeo nel settore igienico-sanitario con 1,6 mln ton (+2,5% 2020/2019), pari al 20,4% dei volumi europei; secondo utilizzatore europeo di carte da riciclare dopo la Germania: 5,7 mln ton (+2,9% 2020/2019) utilizzate nel processo produttivo, pari all’11% dei volumi europei; terzo produttore europeo di carta e cartone da imballaggio: 4,8 mln ton (+4,7% 2020/2019); 10% dei volumi europei”. Sono questi i risultati dell’industria cartaria italiana che sono stati illustrati ieri dal presidente di Assocarta, Lorenzo Poli a margine dell’Assemblea privata dei soci.

“Il posizionamento del nostro Paese nel ranking europeo – sottolinea – è inoltre qualificato da un indice di circolarità di materia pari allo 0.79 in una scala da 0 a 1. Un valore elevato, ottenuto grazie alla capacità del settore di investire in materie prime rinnovabili (fibre vergini da foreste certificate e amidi), e di prendersi cura dei suoi prodotti reimmettendo nel ciclo produttivo carta e imballaggio da riciclare. Nel 2021 il 61% della nostra produzione proviene da fibre riciclate e negli imballaggi siamo oltre l’80%” spiega Lorenzo Poli. “Cresce anche la raccolta di carte cartoni, che nel 2020 raggiunge il 69,3%, superando il precedente record del 2016 (64,1%)”, aggiunge.

L’essenzialità e la circolarità del settore deve fare però fare i “conti” con i costi di produzione che per il 60% è costituito dai costi delle materie prime fibrose (cellulosa e carta da riciclare) e da quelli energetici e di compensazione CO2: 20% costo dell’energia e compensazioni CO2; 40% costo delle materie prime fibrose.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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