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Azione: Calenda, ‘serve un fronte da Bersani a Giorgetti per Draghi anche dopo il 2023’

Di Redazione |

Roma, 21 ott. “Vecchia politica. Il Movimento è imploso. S’insegue qualcosa che rischia di non esserci più a breve. Solo a Roma la mia lista ha preso più voti di tutte le liste Cinquestelle messe insieme in Italia”. Così Carlo Calenda a Repubblica parla dello schema ‘da Calenda ai 5 Stelle’ come possibile coalizione. “Col grillismo non si può governare”.

Qual è allora il suo schema? “Intanto andarsi a prendere i voti dell’Italia seria, quella che si è stancata di una politica che urla per finta. Ricordo che Giorgetti e Bersani governano insieme, e sono entrambi persone serie. Oggi la frattura passa su un crinale diverso dal passato, chi crede nella democrazia liberale e chi no. Letta è più vicino a Carfagna che alla Raggi”. Giorgetti dovrebbe lasciare la Lega? “Dovrebbe sì, oppure contendere la leadership a Salvini”. Non ha citato Renzi. “Con gli amministratori di Italia viva ho collaborato bene a Roma. E abbiamo eletto insieme cinque consiglieri. Porte aperte a chi vuole lavorare con noi. Ma non alleandosi con Micciché e i Cinquestelle, a seconda dei Comuni, mischiando politica e business”.

Quello che Calenda immagina “non è un centro fritto misto che vuol fare l’ago della bilancia, ma un motore di radicale cambiamento del Paese. Una coalizione che crede nella democrazia liberale, nell’europeismo, pragmatica, competente. Una cosa che non può essere schiava dei tumulti di Raggi, Grillo, Salvini”. E che può sostenere Mario Draghi anche oltre il 2023. Infine, sulla legge elettorale: “Sono a favore del doppio turno della legge delle comunali, ma nessuno la vuole fare e allora meglio il proporzionale rispetto a questo bipolarismo che ha fatto declinare il Paese per trent’anni”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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