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Carinzia: pole position in Europa per l’economia sostenibile

Di Redazione |

(Udine, 24/05/22) – La regione austriaca è un perfetto campo di prova per le tecnologie green del futuro

Udine, 24 maggio 2022. La “transizione verde” dell’economia è il compito più importante dell’attuale decennio. Negli ultimi è all’ordine del giorno il tema della crisi energetica e della dipendenza dell’Europa dal gas russo, ricordandoci quanto sia urgente creare un modello di sviluppo sostenibile. Green economy e lotta al cambiamento climatico sono legate a doppio filo e rappresentano, senza dubbio, le grandi sfide del nostro tempo.

Un vero e proprio modello di riferimento è la Carinzia, che prevede di raggiungere l’obiettivo della produzione a zero emissioni di CO2 già entro il 2025. Questo rende il land più meridionale d’Austria un terreno di prova ottimale per imprenditori, startupper e investitori, che in un ambiente innovativo e sostenibile possono sviluppare e mettere in pratica le proprie idee per il futuro. La Carinzia è attualmente in pole position in Europa per quanto riguarda l’economia sostenibile. Qui, il tanto menzionato “green deal” è già una realtà economica viva. Sono diversi i fattori che determinano questa eccellente posizione conquistata dal land austriaco:

Un network di prima classe per la green economy

Lungo la catena del valore della Carinzia si sono stabiliti molti player attivi nel campo della sostenibilità ambientale che rendono la regione sempre più adeguata alle sfide del futuro. Nel suo impegno verso la sostenibilità, la Carinzia punta sull’idea del networking. Insieme al Land austriaco della Stiria, la Carinzia sostiene la “Green Tech Valley”, un network di oltre 250 aziende che, animate da spirito pionieristico, portano avanti congiuntamente soluzioni per l’economia circolare e la tutela del clima.

Ricerca e innovazione in Carinzia

Negli ultimi decenni la Carinzia si è evoluta insieme alle sue università fino a diventare una sede scientifica d’eccellenza. In diversi parchi tecnologici si lavora da tempo alla ricerca di soluzioni sostenibili per l’economia. Per esempio, nel Wood Carinthian Competence Center a St. Veit an der Glan, si porta avanti una ricerca extrauniversitaria orientata alle applicazioni industriali del legno come materia prima. Le competenze principali di questo progetto di ricerca, distribuito in tutta l’Austria, si concentrano nella ricerca dei materiali e nella tecnologia dei processi lungo l’intera catena del valore, dalle materie prime al prodotto finito.

Disponibilità di risorse

La colonna portante della bioeconomia carinziana è l’industria forestale, del legno e della carta. Con i suoi 592.000 ettari di superficie forestale, la Carinzia è al secondo posto fra i Länder austriaci più ricchi di boschi e foreste. In seconda posizione troviamo il settore agricolo. Già oggi i campi della Carinzia sono privi di OGM e quasi un quarto è coltivato in modo biologico, ai primi posti fra le regioni d’Europa. In nessun altro luogo le emissioni di gas serra per chilogrammo di carne/latte/uova prodotto sono così basse come in Carinzia.

Energia sostenibile, settore consolidato

La Carinzia può a buon diritto vantarsi di essere la batteria dell’Austria. Già da diversi anni punta sullo sviluppo di tecnologie alternative, rinnovabili e sostenibili per la produzione di energia. Dal 2005, il Land ha aumentato la quota di energia da fonti rinnovabili per il consumo finale di 15,1 punti percentuali, portandola a circa il 55%, ai primi posti in assoluto in Austria e in Europa. La Carinzia oggi genera il 100% della propria produzione energetica da fonti rinnovabili.

L’associazione Green Tech Cluster sviluppa strategie a lungo termine per il futuro sostenibile della Carinzia. Il direttore Bernhard Puttinger spiega perché la Carinzia è un terreno di prova perfetto per un’economia circolare green e di successo e definisce l’agenda del futuro.

Tutti conoscono la Silicon Valley. Ma non molti sanno che nell’Austria del sud esiste la Green Tech Valley. Cos’è e cos’ha di speciale questo cluster?

La Green Tech Valley è uno degli hotspot tecnologici più importanti del mondo per la tutela dell’ambiente e dell’economia circolare e si estende in Stiria e in Carinzia. Più di dieci anni fa, un “venture capitalist” americano arrivò nell’Austria del sud e scoprì che molti leader tecnologici, aziende di ricerca e un numero elevatissimo di centri di competenza nel campo della green-tech si trovano radunati qui, in un’unica zona. Oggi, 260 aziende e istituti di ricerca lavorano insieme nella “Valley” per costruire le soluzioni green del futuro. In primo piano piano ci sono la cooperazione e l’interscambio tra le aziende che creano innovazione nel settore della tecnologia ambientale.

Perché in Carinzia e perché la Carinzia è unica nel panorama della Green Economy?

Più di cento anni fa, Viktor Kaplan, nativo di quella che oggi è la Green Tech Valley, inventò la moderna turbina idroelettrica. Oggi, un chilowattora su cinque dell’elettricità verde generata nel mondo è prodotto con tecnologie provenienti dall’Austria del sud. Questo lavoro pionieristico continua oggi anche nei settori dell’energia solare termica, del fotovoltaico e del riciclo. Misurata in rapporto alla forza economica della Carinzia, qui c’è una forte concentrazione nel settore del Green-Tech, che offre a questa location economica un’eccellente posizione di partenza per la transizione verde. Anche l’alta densità di imprese leader nella tecnologia verde e una forte cultura della cooperazione hanno contribuito al fatto che negli ultimi dieci anni le aziende del cluster sono cresciute più velocemente di circa il 50% rispetto al panorama mondiale.

In che modo il Green Tech Cluster supporta i partner della cooperazione?

L’attenzione è fortemente concentrata sullo sviluppo congiunto di innovazioni green. Il cluster sostiene le aziende nel cogliere le tendenze, sviluppare idee per prodotti e servizi e nel metterli sul mercato. Organizziamo contatti con partner adeguati dell’industria e della ricerca. Inoltre, promuoviamo la crescita di green start-up. I nostri servizi includono, tra le altre cose, analisi di tendenza e mappe di finanziamento, oltre a vari eventi di networking per lo scambio informale tra CEO, R&S e investitori interessati al settore green.

L’economia della Carinzia è permeata da una forte cultura dei cluster ed è attiva da anni nel campo, soprattutto, delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Ora, grazie al processo di transizione verde, anche la Green Economy si sta cristallizzando come una colonna importante di questa business location. Come possono completarsi a vicenda queste due colonne?

Questi due settori si integrano vicendevolmente in armonia e lo fanno già molto bene qui in Carinzia. Soprattutto nel punto d’incontro fra il digitale e il “green” si stanno aprendo grandi opportunità di mercato, anche a livello internazionale. Un ottimo esempio è l’industria del riciclo, in cui l’obiettivo è ottenere una qualità sempre migliore dai materiali di scarto. Questo si può ottenere solo con soluzioni digitali. L’interazione tra digitale e “green” è certamente un grande vantaggio che depone a favore della Carinzia come sede imprenditoriale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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